Guide utili alla cura del melanoma, le prime in Italia che vengono fornite da una fonte istituzionale, elaborate da un team di esperti Dermatologi, parliamo delle “Linee guida nazionali sulla diagnosi e terapia per… la cura del melanoma cutaneo“, neoplasia con incidenza in continua crescita in tutto il mondo. Elaborate dall’Agenzia per i Servizi Sanitari Nazionali (Agenas) in collaborazione con gli Istituti Regina Elena e San Gallicano, le linee guida clinico-organizzative rappresentano uno strumento concreto per orientare i medici e indirizzarli nella gestione della malattia.
Il melanoma cutaneo incide in Italia di 14 casi ogni 100.000 uomini e 13 casi ogni 100.000 donne (dati AIRTUM), ed è al terzo posto per numero di nuovi casi nella fascia di età da 0 a 44 anni, a differenza di molte altre neoplasie il melanoma colpisce anche le classi d’età più giovani, infatti oltre il 50% dei casi viene diagnosticato entro i 59 anni d’età; il trend degli ultimi 20 anni dimostra come l’incidenza sia aumentata di oltre il 4% all’anno per entrambi i sessi, e le statistiche recenti indicano un aumento persistente per gli uomini e un rallentamento per le donne.
Alla luce di un quadro epidemiologico poco incoraggiante, le linee guida sul melanoma intendono essere uno strumento realmente utile nella pratica clinica “per questo – afferma Bruno Rusticali, Coordinatore Linee guida Agenas – applicabili alla realtà italiana, basate sulle migliori evidenze disponibili, meno equivoche possibile, aperte alle acquisizioni più recenti, propositive e dinamiche”.
Il manuale ha l’obiettivo di fornire al clinico informazioni e raccomandazioni sul modo più corretto di attuare la prevenzione primaria e secondaria e di gestire i pazienti affetti da melanoma. La diffusione delle linee guida è promossa tramite un volume completo e un documento informatico scaricabile all’indirizzo www.agenas.it.
La principale raccomandazione che emerge dalle Linee guida è “un controllo di routine da uno specialista – chiarisce Caterina Catricalà, Direttore del dipartimento di dermatologia oncologica del San Gallicano e del Melanoma Unit IFO, nonché Responsabile scientifico del progetto -, opportuno se esistono i fattori di rischio che contribuiscono allo sviluppo del melanoma in maniera indipendente e statisticamente significativa: numero dei nevi di un individuo, fototipo e pigmentazione cutanea, episodi di scottature durante l’infanzia e storia familiare o personale di melanoma. Il 10% dei casi di melanoma presenta familiarità. È quindi è importante lo studio dei geni coinvolti nell’insorgenza del melanoma cutaneo”, il manuale è fornito anche di una sezione sul melanoma durante lo stato di gravidanza.