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Melodia (di Daniele Bonfanti)

Creato il 17 agosto 2010 da Mcnab75

Melodia (di Daniele Bonfanti)

Melodia

Di Daniele Bonfanti

Edizioni XII

250 pagine, 15 euro

 

Mattia è a caccia della prossima nota. La nota giusta per completare la musica che vuole comporre, la musica che deve ricordare a ogni costo.

La ricerca lo porta a indagare sui suoi genitori, che l’hanno abbandonato in fasce alle porte di un monastero. E nella cappella dei frati, seduto a un pianoforte incatenato che contiene la spada di un guerriero vichingo, trova l’unica nota possibile; ma la frase musicale è ancora sospesa, incompleta.

Un monaco lo avverte: «Attento ai mostri piccoli!», un altro vuole ucciderlo, e la caccia diventa una fuga. Non c’è tempo di pensare, Mattia è braccato da Inquisitori che lo vogliono morto. A Venezia incontra Marina, che lo stava aspettando e gli mostra l’altra faccia del mondo tracciando arabeschi di simboli in lingue morte e dimenticate. Con lei e pochi altri – ferini – alleati Mattia segue gli indizi e ascolta i suoi incubi premonitori.

Allora comincia a comprendere chi sia, coinvolto in un conflitto millenario nel quale il bene e il male sono solo menzogne. Tutto combacia, anche i tasselli inesplicabili della storia del genere umano − e oltre − trovano in questo schema una collocazione, ma lui sa cha manca ancora la tessera fondamentale, e che per svelare l’ultimo segreto è necessario combattere e uccidere, o morire.

Sta a lui decidere se accettare o tentare di cambiare il ruolo per cui è stato predestinato. Ma in fondo, l’unica cosa che conta è conoscere la Verità, e per questo non c’è scelta: deve trovare la prossima nota, deve portare a compimento la Melodia.

 

Commento

 

Lo ammetto: le prime dieci pagine di Melodia mi hanno generato il peggiore dei problemi. Sentivo che il libro mi aveva approcciato male, e già mi chiedevo come avrei fatto a criticarlo, nel caso si fosse rivelato una delusione. Parlare male del romanzo scritto da un amico non è mai semplice: non credete a quelli che insistono nel dirvi “devi darmi un giudizio spietato, severissimo”. Di solito intendono dire l'esatto contrario, anche quando non se ne rendono conto.

Melodia infatti parte con un susseguirsi di situazioni ben poco affini alle consolidate strutture narrative che impongono un'introduzione graduale e schematica dei personaggi principali. Bonfanti ci introduce subito nel cuore del mistero e della storia, senza perdersi in preamboli e lungaggini. L'impatto è di quelli spiazzanti. Non fatevi però prendere dal panico: tirate un bel respiro e continuate a leggere. Scoprirete così una storia serratissima fatta di cospirazioni dalle proporzioni cosmiche, di magia, di segreti svelati, di archeologia eretica e di eresia in senso ancor più lato.

Senza potervi rivelare la trama, che merita di essere scoperta da sé, posso tuttavia dirvi che l'autore imbastisce un romanzo che sta a cavallo di ben tre generi: complottismo, thriller esoterico e urban fantasy. Bonfanti miscela infatti una storia che parla di angeli caduti in guerra contro presunti angeli della luce, ma che pesca anche tra le leggende sugli Annunaki, sul pianeta Nibiru, ricamando uno scenario di proporzioni gigantesche, tali da riscrivere completamente la cronologia del genere umano.

Scoprire la melodia citata nel titolo è il fine ultimo di Mattia, il protagonista principale del romanzo. Questa canzone parla del Tutto, e grazie a essa la verità verrà svelata, spazzando via fazioni (umane e non umane) che da secoli sfruttano il loro potere per rendere schiavo il mondo.

Proprio in Mattia abbiamo una serie di contraddizioni che val la pena notare. Pur essendo tecnicamente l'eroe del romanzo, il nostro prode sfugge agli stereotipi del caso, mostrandosi a volte spietato, a volte ingenuo, e a volte addirittura fallimentare nelle sue scelte. Se tutto ciò lo rende automaticamente simpatico, di tanto in tanto ne traccia però un profilo un po' scostante, in cui aspetti controversi del carattere emergono un po' troppo all'improvviso.

Ma Melodia è giocato proprio su questo: sui colpi di scena, sulla fluidità della narrazione (che ha pochissimi tempi morti), su discorsi di fisica quantistica, religione e filosofia che vanno a incastrarsi in una storia fittissima di azione, inseguimenti, enigmi e magia. Il ritmo è di quelli che conquistano e avvolgono, infatti è difficile staccarsi dal libro prima di aver voltato l'ultima pagina. Se si più muovere una critica a Bonfanti è forse quella di aver messo molta carne al fuoco, rinunciando poi in corso d'opera ad alcune suggestioni secondarie davvero interessanti, e che si devono accontentare di alcuni accenni o poco più. Di certo da un romanzo come questo potrebbe nascere una saga (va di moda) o comunque una serie di storie a esso correlate, che andrebbero così a comporre il quadro completo di uno scenario avvincente e ben realizzato.
Ottima e condivisibile la postfazione di Danilo Arona, prezioso valore aggiunto del volume, e non superflua appendice come troppo spesso accade per editori ben più grandi e famosi, ma evidentemente più superficiali e meno "sul pezzo".

 


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