Osare, provarci. Sempre. Anche davanti all'impossibile. Solden. 30 agosto 2015. Oetztaler Radmarathon. Solo il nome incute timore. Figuriamoci leggere le caratteristiche: 238 km, 5500m di dislivello positivo, 4 passi alpini (Kuhtai, Brennero, Giovo e Rombo) 95 km di salita, 105 di discesa il resto di pianura.
Ci arrivo con 150 km fatti la domenica prima in giro per le Marche, con varie deviazioni e andate e ritorni per frane (Tavoleto) e chiusure (Gola del furlo).
Io e Carla partiamo il venerdi e per saggiare un po' il percorso: facciamo Bolzano, Merano e il Rombo. Carla sciorina una serie di improperi chilometro dopo chilometro, il Rombo, l'ultimo passo e' impossibile da solo, pensa dopo 190 km. Arriviamo a Solden piuttosto tesi, per fortuna l'hotel e' davanti al traguardo e dopo aver scaricato i bagagli ci rechiamo subito alla registrazione.
So benissimo che mi sara' impossibile arrivare in fondo a quel sogno, ma almeno alla base del Giovo ci voglio riuscire. I tempi sono stretti, specie al cancello del Brennero, ma posso farcela. L'Oetztaler ha un solo mantra, ripetuto ossessivamente nella hall, a tavola per la cena, al ritiro pacchi, per strada.
A cannone da Solden per i 20 km di discesa. Patirai il freddo piu freddo mai patito in vita tua.
Il Kuhtai lo fai perche' e' il primo e sei fresco. Ma e' durissimo.
Sul Brennero devi tenere la gamba: ha una pendenza morbida che frega e ti cuoci la gamba.
Il Giovo lo affronti con il tuo passo: e' regolare e non strappa.
Sul Rombo (che chiudono dalle 20 alle 7, ecco perche' devi esserci alle 19.30) si vede se ne hai.
Eterno, infinito Rombo. Scollinato il Rombo e' quasi fatta. restano gli ultimi 140m di dislivello positivo, ma ormai sei in trance e li fai. Ah, ovviamente se il meteo non degenera "come in 30 su 32 edizioni". Oooooohmmmmmm.
Il Tyrolerhof e' un bellissimo hotel sulla via principale di Solden. Davanti al ponte che da sul traguardo. Le camere sono ampie, non ti fanno problemi per la bici in camera (solo un telo di plastica dovesse piovere) e la mezza pensione comprende un buffet ricco e variato.
Un giro per la citta dopo cena fa apprezzare ancora di piu' questa localita' alpina. Il sonno e' gia' disturbato ed inquieto. La mattina ci risvegliamo con il monito davanti al parcheggio... Ecco la fine che fanno le maglie dei DNF... Anche sui tornanti del Rombo ce ne sono di stracciate, a far capire che la maglia "te la devi guadagnare"...
Sono uno dei cinquemila fortunati che potranno dire di essere al via (chissa' se potro' dire altrettanto al traguardo). Ci si accede solo tramite sorteggio, ma grazie all'iscrizione ad un club e alla velocita' della richiesta ho potuto saltare questo passaggio ed essere ammesso. Non avrei rinunciato neanche con previsioni di neve.
La partenza e' alle 6.45, ed io mi posiziono in fondo al serpentone. 12 minuti per passare sotto lo start. Il meteo non e' perfetto, di piu'. Tiepida la mattina a Solden (l'anno scorso erano 4 gradi, oggi 10, anche 12), la discesa verso Oetz e' infinita, guadagno diverse posizioni, ma non come mi aspettavo: del resto qui sono dei professionisti, ben pochi sono ciclisti acerbi e inesperti. Tirati e asciutti, vestiti alla perfezione. Mi ricorda molto l'Ironman delle Hawaii: ben pochi sono qua per caso (come me).
Questa granfondo ha molti aspetti in comune con la Maratona delle Dolomiti, l'organizzazione perfetta, la chiusura delle strade per lunghe ore (anche se non completa come a Corvara, impensabile chiudere Innsbruck per un giorno), il pettorale con la mappa del percorso. I ristori, di cui ho potuto godere poco, arrivando in cima al primo passo nelle ultimissime posizioni.
Arrivo all'attacco del Kuhtai con il gps che segna 46 kmh di media. Mi rallegro, ho ampio margine di "rallentamento". I 16 km di questo passo sono subito uno choc: 2 km al 12/13%. Non mi riprendero' piu': soffro tremendamente, anche con il 34/30 e nel chilometro al 14% costante mollo e scendo. Cammino. Arrivo in cima dopo 2 ore e 50' e la media e' scesa a 17,9 kmh. A rotta di collo nella discesa tocco gli 87 kmh, ma non supero i 22 kmh di media a Innsbruck, dove mi ritrovo nel traffico del percorso riaperto.
Per fortuna comunque e' ben presidiato e quando arrivo mi aprono la strada ma attacco il Brennero molto stanco. Ora sono 39 km ed ho 2 ore per arriva in cima, per evitare il cancello. Ma il facile 4% del primo pezzo mi sembra un 15%, e arranco ai 12 all'ora. In piu' sono 32 gradi, e pur avendo azzeccato la "vestita", sto morendo di caldo. Ho il carro scopa ("auDo scopa", esattamente) alle spalle: un taxi che raccoglie le persone, il furgone per le bici e' piu indietro. La macchina di fine corsa mi supera, poi mi aspetta, e mi fa passare. Ma e' sempre li', come un corvo sul morituro.
Sono comunque tutti carinissimi: mi spronano, mi incitano ma io sto raschiando il fondo del barile. Poco prima di Muhlbachl mi rendo conto che non ce la faro' mai: 30 km e 1 ora ti tempo per il cencello delle 12.34 del Brennero: sto andando ai 15, 16 all'ora. Mi affianca il taxi che mi spiega che se voglio arrivare al Brennero in bici per lui non c'e problema, ma ora il pulman che ritorna a Solden c'e', il prossimo sara' nel pomeriggio.
Salgo sul taxi, e la bici sul furgone (a scanso di equivooci il chip lo staccano subito e lo comunicano alla giuria). Al Brennero mi caricano insieme ad altri 50 ritirati sul pulman per un mesto ritorno a Solden. Ci sono giovani, vecchi (tanti), magri (molti), cicciotti (diversi). Non c'e' un modello di ritirato tipico, alcuni hanno si la faccia dell'incoscenza, altri no, sembrano cicloamatori di lungo corso.
Ritorno in hotel alle 15 passate, affamato e stanco. Per tutta la giornata arrivano ciclisti, e alle 20 e 15 ci affrettiamo per vedere gli ultimi. hanno scollinato il Rombo entro le 19.30, ed arrivano allucinati, dopo quasi 14 ore di bici. Ma gli ultimi sono festeggiati come i primi, e' la regola qua. Interviste, tv, fuochi d'artificio. Mi distacco da tutto questo, non provo rabbia, sono triste: anche io avrei voluto essere arrivato.
Lunedi mesto ritorno a Bologna. Ora pero' ci godiamo questo passo Rombo, con i luoghi storici ed i panorami incantevoli. Ah, e il gasolio a 1.09 (e in Italia 1.30)