Memento mori

In pittura e più in generale in tutte le arti, così come dal post precedente avrete intuito, ho un interesse molto pregnante per quanto riguarda il concetto di memento mori e per il tema della vanitas.Il memento mori e la vanitas hanno alcuni punti in comune: il richiamo alla morte che giungerà per tutti e ricorda quanto siano vani gli sforzi fatti in vita per annullarne l’arrivo. In soldoni, ovviamente, poiché le implicazioni religiose, simboliche e letterarie sono ben più complesse. Questa è una delle tante intepretazioni semplicistiche che ho fatto mia, quindi non vuole essere una spiegazione assoluta e totalitaria del significato di due terminologie intriganti e ricche di segnificati di molteplice natura.
Detto ciò, in pittura e fotografia queste due tematiche sono state sempre trattate, anche se per ovvie ragioni cronologiche, in pittura abbiamo una serie infinita di esempi al riguardo. Partendo da una interessante fotografia di Katja Mayer ho raccolto qualche immagine al riguardo, fra cui spicca anche un’opera del Caravaggio raffigurante una natura morta con una mela bucata; nonostante non rappresenti un teschio accanto a un libro o similia, ho pensato di inserirla perché rappresenta un monito alla caducità dell’esistenza e perché, checché se ne dica, io amo Caravaggio.
(niente Damien Hirst con il suo teschio coperto di diamanti. Quello non è memento mori, è furbizia pubblicitaria)