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Memoria delle mie puttane tristi: Gabriel García Márquez

Creato il 28 giugno 2011 da Witzbalinka

“L’anno in cui ho compiuto novant’anni ho voluto regalarmi una notte d’amore folle con una vergine adolescente”. Inizia così “Memoria delle mie puttane tristi” del Premio Nobel per la Letteratura Gabriel García Márquez. Con un anziano deciso a vivere un incontro sessuale con una vergine adolescente, una scena che potrebbe essere sufficiente a scandalizzare la morale, ma che rappresenta solo l’anticamera della presentazione di una maniera interessante di concepire il sesso, l’amore, la vita e la morte.

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In questo percorso tra racconti che hanno il sesso come tema principale, ho trovato un libro che, nonostante la difficoltà iniziale ad abituarmi alla sua prosa, ha finito per coinvolgermi nel mondo verosimile costruito da García Márquez, nel suo ritmo e classe propri di un narratore-protagonista novantenne, un narratore con una grande esperienza sulle spalle.

Non mi perderò in dettagli, voglio andare diretto al punto:

Il vecchio s’innamora della ragazzina. Per poterla vedere paga tutte le notti la proprietaria del bordello, sempre nella stessa stanza che lui stesso ha iniziato a decorare affinché la ragazza si senta più a suo agio. Ma quello che potrebbe risultare sconvolgente (un anziano che fa sesso con un’adolescente indigente che deve prostituirsi) si transforma in una strana scena in cui piano piano trova spazio l’amore.

Non la tocca mai, almeno mai con desiderio, mai esplora il suo copro nudo. Si può provare piacere, godimento sessuale, senza contatto fisico? Sembra di si. Il vecchio s’innamora. Si stende al suo fianco e costruisce, con l’aiuto dell’immaginazione, un mondo in cui si sente felice a novant’anni, un mondo che dà voglia di essere vissuto, un mondo pieno grazie a quella ragazzina.

Ama quell’adolescente (che chiama Delgadina, che significa magrolina) e rimane senza toccarla e senza vederla fuori dalla sua stanza del bordello per più di un anno, finché viene commesso un omicidio e l’antro viene chiuso.

Separato da lei, inzia una serie di traversie per rivederla e riempie i suoi articoli domenicali (perché si tratta di un longevo giornalista) di parole d’amore sperando que qualche lettore, o magari lei stessa, favorisca il rincontro, per per sua fortuna avviene.

Ma no, non si tratta di una storia in cui un anzano con demenza senile s’innamora di un’adolescente in un bordello, si tratta piuttosto di una strana storia d’amore in cui anche lei si fa coinvolgere, per il fatto di sentirsi amata e protetta dal vecchio, da un uomo che le dà affetto, che non vuole “reclamare il suo diritto” a fare l’amore per aver pagato, che vuole che le cose tra loro siano diverse. E così alla fine accade.

 

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Miruton

Trova appartamenti a Barcellona e leggi Memoria delle mie puttane tristi, te la consiglio, si tratta di un romanzo con sfumature, con classe, un esempio interessante di quello che la letteratura può fare quando tocca il tema sesso, una lettura davvero piacevole.

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