Il “Galata, Museo del mare” di Genova dedica una sezione, intitolata “Memoria e migrazioni” alle storie dei migranti di oggi e di ieri(la conclusione dei lavori di riallestimento è prevista per il mese giugno 2016).
Si tratta di una raccolta di documenti sulle vite di quanti lasciano il loro paese in cerca di un futuro e di una vita migliore, come succede oggi a tanti che sfidano il mare per raggiungere le nostre coste, come succedeva ai nostri connazionali nel secolo scorso.
Possiamo trovare fotografie e memorie degli italiani emigrati all’estero anche attraverso la documentazione di chi, a Ellis Island, decise di raccogliere e catalogare le testimonianze, le immagini e le storie di quelli che venivano descritti dalle cronache dell’epoca come clandestini “mafiosi, dediti all’ozio e alla malavita”.
Leggendo le testimonianze di allora e di oggi scopriamo che la storia si ripete, le speranze, le aspirazioni, i sogni sono gli stessi.
E genova, città di mare, porto di partenza per un viaggio verso il futuro è la sede ideale per raccontare questa storia.
Le note tristi di “Ma se ghe penso“, la celebre canzone dialettale ligure, raccontano, con struggente malinconia, la povertà, la necessità di partire, il desiderio di tornare a casa che pervade la mente e il cuore di tutti i migranti.