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Memoria indifferente: uno spettacolo dà voce alle donne partigiane della Resistenza

Creato il 30 marzo 2015 da Maryandthebooks @MaryTraf
L'Officina generale dei tram Atm a Milano

L’Officina generale dei tram Atm a Milano

Ricomincio da Milano.

Sì, lo so che parlava di Milano anche l’ultimo articolo pubblicato venerdì. Ma ho deciso di ripartire da Milano perché questo è stato il teatro di un’esperienza che vi voglio raccontare, a partire da un luogo molto particolare. Non ha a che fare direttamente con i libri, ma con la narrazione sì, e anche con il viaggio, un viaggio che sa di Appennino e di cascine, ma anche e soprattutto di un passato che abbiamo il dovere di ricordare.
Succede che un sabato sera la mia amica Roberta mi invita ad uno spettacolo, speciale fin dalla sua location. E’ l’Officina generale e deposito Atm, sigla che a Milano indica la società dei trasporti pubblici, e infatti questo luogo è un gioiello della Milano (post) industriale a due passi da casa nostra. Una cittadella affascinante di binari e vetrate, di ampie volte e macchinari, di ferro e fuliggine, che a volte diventa teatro di eventi particolari. Come quello che ho la fortuna di vivere quel sabato sera.

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Si chiama Memoria Indifferente, è uno spettacolo di narrazione a fumetti che racconta le donne partigiane nella Resistenza. E’ stato organizzato dall’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani d’Italia, nella sua sezione Atm. Sì, perché quello che non sapevo è che, nel marzo del 1944, i tranvieri di Milano furono artefici di un possente sciopero contro l’occupazione nazista. E’ una delle tante storie di cui si compone la Storia, come quelle narrate nello spettacolo, le storie delle donne che durante la Resistenza furono protagoniste tanto quanto gli uomini combattenti, ma la cui memoria rischia di rimanere in disparte, offuscata spesso anche dalla loro stessa modestia: “Io non ho fatto nulla di particolare”, è infatti una delle frasi che si sente ripetere spesso il narratore, e che ripete a noi in “sala”.

Sì, perché questa storia ha un narratore, Gianluca Foglia “Fogliazza“, che è un disegnatore e che decide di dare voce a queste donne. Come? Va a trovarle nel corso degli anni, ormai anziane, e le ascolta, e si fa raccontare le loro storie. E poiché lui è un disegnatore e spesso l’immagine è una delle più forti forme di comunicazione, decide di dar loro voce attraverso il fumetto. Nascono così dieci “tavole”, una per ogni donna raccontata, ognuna ne conserva il ritratto attraverso il proprio nome di battaglia. C’è Kitty, c’è Laura, c’è Simona, c’è Mara. Per ognuna, un ritratto “alla Marvel &co”.

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Gianluca Foglia racconta le loro parole accompagnato dalla musica di una chitarra e da una voce di donna fuori campo. Un’ora scivola via nella suggestione più completa, e non so se sia merito solo delle storie o anche del fatto di ascoltarle in un luogo così particolare, ma esco grata e felice di aver vissuto un’esperienza così. E quindi per questo la condivido con voi, perché se volete saperne di più c’è un sito Internet, Memoria Indifferente, e lo spettacolo va in giro, quindi magari riuscirete a intercettarlo dalle vostre parti!

ps: questo invece è il video di presentazione:


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