- l'architetto e scultore Jacopo San Sovino
- l'architetto Carlo Scarpa
- il pittore Gianbettino Cignaroli
Inizieremo a parlare dell'architetto e scultore Jacopo Sansovino, nasce a Firenze il 2 luglio 1486. Inizio il suo apprendistato nella bottega di Andrea Contucci, detto Il Sansovino, dal quale oltre a imparare il mestiere ereditò anche il soprannome. Le sue prime opere certe furono realizzate a Firenze attorno al 1511 al 1518, mentre sicuramente Jacopo realizzò l'ultima scultura verso sinistra nel coro di Santa Maria del Popolo, dove l'artista stava lavorando ai due monumenti funebri di Ascanio Sforza e Girolamo della Rovere, sotto la direzione di Donato Bramante. A Firenze partecipò anche al concorso indetto per la costruzione del Mercato Nuovo senza vincerlo.
Con esito senz'altro migliore Sansovino vinse il concorso, bandito da papa Leone X nel 1514, per la costruzione della Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma al quale parteciparono anche Raffaello, Antonio di Sangallo il giovane e Baldassarre Peruzzi. Nonostante la vittoria di questo concorso abbandonò presto il cantiere delegandolo ad Antonio di Sangallo.Il secondo periodo romano di Sansovino (1515-1527) è caratterizzato da uno sviluppo verso una maggiore grandiosità delle opere, fra queste troviamo: la Madonna del Parto nella Basilica di Sant'Agostino (1521), Sant'Antonio oggi nella Basilica di San Petronio a Bologna e i monumenti funebri al Cardinale Sant'Angelo e a Antonio Urso nella chiesa di San Marcello al corso. Nell'architettura invece restaura la chiesa di di San Marcello al Corso, terminata nel 1527 e creò il Palazzo Lante, che segna la sua prima opera dove si nota il suo stile derivato dalla scansione degli spazi di Bramante.
Jacopo Sansovino,
Madonna del Parto,
1521
Nel 1529 Sansovino fu nominato proto (massimo architetto) della Repubblica Veneziana, carica che mantenne fino alla morte il 27 novembre 1570.
Carlo Alberto Scarpa, nasce il 2 giugno 1906 a Venezia. Gli anni della giovinezza li trascorre a Vicenza dove studia presso l'Accademia di Belle Arti per poi fare ritorno nella sua città natale nel 1919. Già negli anni degli studi Scarpa ottenne il primo incarico professionale come progettista presso un'azienda di vetri della città di Murano. Nel 1926 dopo essersi diplomato divenne professore presso l'Istituto Superiore di Architettura di Venezia, fondato nello stesso anno, nel frattempo continuò a lavorare alla vetreria artistica MVM Cappelin & Co.
Carlo Scarpa,
Vasi per la vetreria di
Paolo Venini
Carlo Scarpa,
Museo di Castelvecchio, Verona
1958-1974
Carlo Scarpa,
Entrata nella sede storica
dell'Istituto Universitario di Architettura
di Venezia
Nel 1956 Scarpa vince il "Premio Nazionale Olivetti" per l'architettura, e grazie a questo premio ebbe il compito di sistemare uno spazio espositivo Olivetti in Piazza San Marco.
Carlo Scarpa,
Negozio Olivetti,
1956
Concludiamo questa settimana con Giambettino Cignaroli, pittore veronese del settecento.
Nasce a Verona il 4 luglio 1706 e dopo aver svolto studi sulla retorica presso i Gesuiti si dedica alla pittura.
Il primo maestro fu Sante Prunati per poi frequentare la scuola del maestro Antonio Balestra. nel 1728 apri la sua prima bottega di pittura indipendente.
Si trasferì a Venezia dove ebbe l'occasione di studiare i grandi maestri come Tiziano e Paolo Veronese, dopo questo periodo tornò a Verona e apri in modo definitivo una sua bottega grazie alla quale ottene grandi successi. La sua attività si sviluppò nelle città di Parma, Torino, Bologna, Milano e Ferrara.
Giambettino Cignaroli,
Trinità con i Santi Niccolò,
Basilio e Gregorio,
1762
Giambettino Cignaroli,
Il Pomponio Secondo riceve
gli onori trionfali in
Campidoglio,
Muore a Verona il 1° dicembre 1770.