Siamo in un futuro lontano... ma prima bisogna fare una premessa. La razza umana, a un certo punto del suo sviluppo tecnologico, entra in contatto con una razza aliena. Una astronave terrestre e una nave "zingara" si incontrano. Gli zingari sono dei mercanti dello spazio. Sono anche coloro che tengono uniti, grazie agli scambi commerciali, i vari popoli che coabitano all'interno di una organizzazione interspecie chiamata Agorà. Elemento basilare per entrare a far parte dell'Agorà è quella di avere qualcosa da scambiare. Se i terrestri vogliono la propulsione Hyperdrive, devono dare qualcosa in cambio, ma visto che tecnologicamente non siamo così avanzati... cosa scambiare?L'uomo entra nell'Agorà grazie a due particolari. La musica, in cui sembra noi si abbia quel quid che al resto dell'universo manca, e l'aglio. Già! Proprio l'aglio. Un odore da cucina. I terrestri infatti sono conosciuti in tutta l'Agorà per la loro musica e per la cucina. E il romanzo racconta la prima avventura nello spazio di un cuoco terrestre, che stanco dell'attività quotidiana sul suo pianeta madre, decide di mettersi alla prova e imbarcarsi su una nave da crociera, per un viaggio di tre anni, in cui avrà modo di toccare il suolo di pianeti alieni, e di preparare piatti prelibati per specie molto diverse da noi.
Il romanzo è entusiasmante. E' un diario, il diario di un giovane cuoco in cerca di avventura. Con la scusa di toccare mondi molto diversi dai nostri, e di entrare in contatto con specie aliene, il romanzo è anche un libro di cucina. Una cronaca ricca di azione, ricette, momenti divertenti, scene da cardiopalma, sapori, profumi, sesso in dosi inebrianti, momenti di cultura aliena, conoscenza... potrei dire che il romanzo è di per sé una ricetta culinaria. Ci sono incredibili ingredienti, tutti mixati sapientemente, amalgamati con la giusta salsa, e proposti al lettore con una parvenza di serietà. Già! Serietà. Perché al contrario di Guida Intergalattica per Autostoppisti, per quanto il romanzo affronti anche situazioni surreali, non scade mai nell'assurdo... o meglio non appare mai assurdo. Le vicende sono narrate con la giusta dose di pacatezza, come se tutto ciò che accade sia... normale, tanto che anche il lettore, inconsciamente, comincia a credere che tutto sia normale. Alla fine del libro potrebbe anche sembrare plausibile che noi si abbia già la tecnologia per viaggiare nella Galassia. La storia è ben equilibrata, divertente, piacevole, e persino utile, nel caso vogliate sperimentare le ricette contenute nel libro.In due parole: è bellissimo!
Ma c'è di più. Visto che la pubblicazione è ormai introvabile, il suo autore, ovvero Massimo Mongai, ha reso disponibile l'ebook di questo libro, gratuitamente, su Liber Liber. Per cui non ci sono scuse. E' da leggere. Punto.
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