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Memorie di una geisha – Arthur Golden

Creato il 21 luglio 2011 da Delpiera @PieraVincenti

Memorie di una geisha – Arthur GoldenLa geisha non è una cortigiana, vende la sua abilità non il suo corpo, per questo deve conoscere le materie artistiche. Il gei di geisha significa infatti arti e il termine geisha è sinonimo di artigiano o artista.
E’ questa la prima lezione da apprendere leggendo il romanzo Memorie di una geisha, una splendida rievocazione di un mondo chiuso, impenetrabile, che sta lentamente scomparendo. L’autore, Arthur Golden, riesce ad addentrarsi in questo mondo facendolo rivivere attraverso gli occhi della piccola Chiyo, che poi diventerà Sayuri, una delle geishe più ricercate del Giappone.
Memorie di una geisha è innanzitutto una storia d’amore, amore per la vita, per la famiglia, per un uomo tanto distante quanto irraggiungibile che ispirerà ogni azione e ogni scelta di Sayuri.
Ormai anziana, la geisha racconta la sua storia che inizia all’età di 9 anni, quando la piccola Chiyo viene venduta da padre e trascinata a Kyoto per intraprendere la carriera da geisha. La vita nell’okiya è tutt’altro che semplice. Chiyo, dai grandi occhi grigio-azzurri così penetranti, deve subire i soprusi dell’invidiosa Hatsumomo, che si sente minacciata dalla bellezza della piccola e farà di tutto per ostacolarne la carriera.
Quando Chiyo sembra ormai rassegnata ad una vita da serva, incontra l’uomo che le cambierà la vita. Da quel momento, vivrà soltanto nella speranza di rincontrare il suo Presidente e di conquistarne il cuore.
Poco dopo, grazie all’intervento di un’altra geisha, Chiyo inizia il suo apprendistato, cambia nome e diventa a sua volta una geisha rinomata. Quando tutto sembra volgere per il meglio, arriva la Seconda Guerra mondiale a sconvolgere i piani di Sayuri. Ma anche i giorni più bui passano e per la giovane si riaprono le porte del mondo incantato delle geishe.
Prima di poter coronare il suo sogno, tuttavia, Sayuri dovrà affrontare ancora numerose prove, conoscendo gentilezza e gratitudine, repulsione e tradimento, disperazione e gioia.
Quando, alla fine dei suoi giorni, Sayuri ripensa alla sua vita si accorge “che il nostro mondo è tanto instabile quanto un’onda che si innalza in mezzo all’oceano. Quali che siano stati i nostri conflitti e i nostri trionfi, per quanto indelebile sia il segno che questi abbiano potuto lasciare su di noi, finiscono sempre per stemperarsi come una tinta ad acquerello su un foglio di carta”.


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