Il gruppo Fuochi di Paglia nasce nel marzo del 2011 inizialmente come trio, formato da Cristiano Minelli, Stefano Nassi e Gabriel Stohrer. Il quarto componente del gruppo, Giuseppe Alberti, arriva nell’agosto del 2013.
Il gruppo si propone di descrivere in maniera ironica le realtà quotidiane ed esistenziali con una musicalità molto espressiva. Fin dall’inizio della loro attività il trio svolge con intensità numerosi concerti, facendosi subito amare dal pubblico.
Nell’aprile 2012 i Fuochi di Paglia incidono un Ep autoprodotto del carciofo e di altre storie per festeggiare il primo anno di attività, la varietà dei contenuti e il continuo rapporto tra serio e ironico evidenziano la notevole intensità espressiva di questo Ep.
Aumentando l’attività live nel gennaio 2013 il gruppo decide di progettare con Matteo Guasti, titolare della Labella Studio, la registrazione di un album e così nel dicembre 2013 nasce l’album “Ménage à trois“.
In “Carciofo da pinzimonio“, prima canzone dell’album, traspare una crisi interiore resa in modo ironico attraverso l’utilizzo di vari termini umoristici e associata ad un’elevata creatività musicale.
Ascoltando il secondo brano “Io sono un introverso” si può notare la rappresentazione di una realtà esistenziale, che riesce a comunicare uno stato dell’essere in cui ci si può identificare, rappresentando in maniera originale la propensione dell’uomo a chiudersi in se stesso.
La terza canzone “Ogni cantautore” descrive in modo ironico questo genere di artista che racconta la propria vita attraverso le canzoni. Musica e parole si fondono formando il cantautore che in questa canzone viene rappresentato sarcasticamente.
Nel quarto brano con una melodia leggera e un tono “tranquillo“, proprio come il titolo di questa biografica canzone, viene descritta la vita di Tranquillo, che in realtà tanto tranquillo non é, ascoltando i negativi episodi che ha dovuto affrontare nella sua esistenza. In questa canzone compare ancora una volta l’ironia e soprattutto la beffa. Come fa a chiamarsi “Tranquillo” un uomo con così tante preoccupazioni? E proprio qui viene espressa la ben rappresentata beffa!
Adesso parliamo di “Pacman“! Questa canzone prende il nome dal celebre videogioco che tutti noi conosciamo. Viene rappresentato il falso supereroe dei nostri giorni appunto definito Pacman. Per tutta la canzone si rileva un ritmo incalzante e molto espressivo, che rappresenta in pieno il concetto che viene espresso: “Uomini senza vocazione diventano i supereroi di qualcosa che nemmeno li appassiona”.
E siamo arrivati al sesto brano che si intitola “La fetta“. Chi é che non vorrebbe una fetta di dolce torta per coprire il sapore amaro della vita? Con questa canzone ci viene offerta quindi gustiamola insieme staccandoci dai problemi quotididiani.
Ed eccoci al settimo brano “Parvenu” dove ci viene presentata questa tipologia di persona che, proveniente da origini umili, si è arricchita così tanto rapidamente da non aver avuto il tempo di cambiare le proprie abitudini e che quindi conserva ancora la mentalità del ceto di provenienza.
“E si che gracidan le rane” é l’ottavo brano, possiamo notare la musicalità espressa in modo tale da far rilassare gli animi di chi l’ ascolta. Al termine della canzone si sentono i suoni della natura che rendono perfettamente quel rilassamento al quale si riesce ad arrivare.
Ed eccoci alla nona canzone “Le sorelle Tisana“, con tono divertente, questo spensierato brano é accompagnato dall’utilizzo del trombone che rende perfettamente quel ritmo che serve a questo genere di canzoni per trasmetterci la loro espressività.
L’ultimo brano contenuto in quest’album é ‘La ballata di Maria” brano ritmico che funge da evocazione ai ricordi passati.
Nel suo complesso “Ménage à trois” è un lavoro discografico eccezionale! Le canzoni contenute in questo album parlano della precarietà lavorativa, delle disavventure amorose, degli artisti, della generazione attuale, utilizzando sempre ironia e spensieratezza.
Written by Bernadette Amante
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