Esistono, a saperli cercare,
veri e propri tesori che testimoniano con le parole quella dolce e terribile
maledizione che attraversa l’anima di ogni lettore e di ogni appassionato di
libri.È il caso di Mendel dei libri, di Stefan Zweig, piccolo racconto edito da Adelphi nel piccolo formato caratteristico dei tipi della Biblioteca Minima. Ma mai come in questo caso piccolo è sinonimo di grande e di eccelso. La storia di Jakob Mendel, commerciante di libri per intenditori e collezionisti, uomo dall'aspetto insignificante e tuttavia infallibile conoscitore di cataloghi editoriali e di aste di testi antichi, costantemente seduto al tavolino di un affollato caffè di Vienna dove passa le ore leggendo isolandosi da tutto e da tutti, un uomo che, come recita la quarta di copertina, “forse non ha letto tutti i libri, ma che tutti li conosce”. Ecco la definitiva ambizione a cui tutti noi, lettori posseduti dal demone della lettura e dei libri, aspiriamo: conoscere tutti i libri, anche quelli che non abbiamo e che non riusciremo mai a leggere. Una storia che si ammanta di quelle atmosfere mitteleuropee portatrici di quei significati nascosti che si ritrovano in tanti autori proposti da Adelphi. Mendel dei libri è una tragica e appassionata cripta dei cappuccini letteraria, una appassionante e sognante auto da fè di stampo canettiano in cui Jakob Mendel tuttavia non appare come il Peter Klein tradito e condannato dalla propria passione e dalla ignobile governante Therese Krummholtz, bensì come un uomo travolto da quelle vicende storiche che improvvisamente si riversano su tutta l’umanità e che travolgono tutti i mondi, anche quello di carta di cui Mendel è sovrano. Jakob Mendel è l’archetipo di chi ha dedicato e dedica tutta la propria anima al libro non in quanto oggetto, bensì come componente essenziale della vita. Componente che però soccombe di fronte a un dramma come quello della guerra. Mendel dei libri è la sognante lirica di quel mondo in cui noi tutti lettori vorremmo perderci, ma è anche un guardingo avviso verso tutta l’umanità: verranno momenti che faranno strame di tutto, anche dei nostri amati libri. Sta a noi, come lettori, far si che ciò non accada e, paradossalmente, è proprio il libro l’arma migliore contro i mostri generati dal sonno della ragione. E Mendel dei libri è una di queste armi. Un libro.
Mendel dei libri, di Stefan Zweig (Adelphi).





