Orazio, il noto poeta romano, ricordava spesso agli uomini che la vita trascina tutti in uno stesso luogo. Inutile giocare a scacchi con la morte, inutile affannare il nostro spirito con fini immortali, il nostro spirito vuole meno. Da buon epicureo, Orazio beveva il suo vino e faceva una vita serena, senza vani desideri di potere e possesso. Dal canto suo, Epicuro non faceva altro che cercare il polo, il centro di gravità permanente che regala all’uomo una vita felice. La distinzione tra piacere cinetico e piacere catastematico era fondamentale. Il bacio di una donna, se troppo desiderato e quindi se temuto di essere perso, rischia di essere un puro fallimento. Se nel baciare si vuole essere baciati dallo spirito è necessario non desiderare troppo, non forzare ingiustamente il momento. Lasciare che le cose accadano, lasciarsi andare. Juan de la Cruz riusciva a gustare tutto, perchè come Epicuro, viveva di pane e acqua. Meneceo, non è mai troppo tardi per essere felici… l’importante è non correre dietro alla felicità.
(Nell'immagine: moneta romana in argento del 38 a.c. raffigurante Cleopatra)