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Menfi, abusi sessuali su una bimba: condannato

Creato il 08 novembre 2015 da Comunalimenfi
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A un disoccupato di 61 anni inflitta la pena di 4 anni e 10 mesi di reclusione: sentenza identica alla richiesta del pm.

La difesa del sessantunenne, rappresentata dall’avvocato Calogero Lanzarone, ha chiesto il giudizio abbreviato condizionato all’esame della bambina e alla produzione di alcune foto.

Quattro anni e 10 mesi di reclusione per violenza sessuale su una bambina di 8 anni nel processo, celebrato con il rito abbreviato, davanti al giudice Roberta Nodari. L’accusa, pesante come un macigno, per M. C., un disoccupato di 61 anni, era di avere toccato nelle parti intime la piccola, nipote della sua convivente. L’imputato ha sempre negato i fatti che, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti, in una notte, a luglio del 2014. La bambina ha trascorso quella notte a casa della nonna materna ed è in quelle ore che, secondo l’accusa, sarebbe avvenuta la presunta violenza sessuale.

Un singolo episodio nello stesso letto in cui si trovava la nonna che dormiva. È stata la stessa piccola a riferire la vicenda, successivamente, alla nonna paterna. Così sono stati informati i genitori della piccola che hanno sporto denuncia e che poi al processo si sono costituiti parte civile.

L’azione giudiziaria è stata avviata a dicembre del 2014 quando nell’ufficio della Procura della Repubblica di Sciacca è arrivata la denuncia da parte dei genitori della bambina. Il sessantunenne è stato posto ai domiciliari a maggio del 2015 e poi il sostituto procuratore Michele Marrone, completate le indagini, ha chiesto il giudizio immediato, saltando, dunque, la fase dell’udienza preliminare.

La difesa del sessantunenne, rappresentata dall’avvocato Calogero Lanzarone, ha chiesto il giudizio abbreviato condizionato all’esame della bambina e alla produzione di alcune foto dell’abitazione per fare emergere che sarebbe stata data dalla piccola una descrizione dei luoghi diversa rispetto a quella effettiva. L’imputato, che ha un vecchio precedente per furto, si è sempre dichiarato innocente per i fatti riguardanti questa vicenda. La linea difensiva dell’avvocato Lanzarone è che non è accaduto nulla in questa piccola abitazione. Il pubblico ministero, Michele Marrone, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 4 anni e 10 mesi di reclusione, la stessa pena poi disposta dal giudice. Il sessantunenne rimane ai domiciliari. Subito dopo l’arresto il Gip del Tribunale di Sciacca, Luisa Intini, aveva confermato la misura cautelare a suo carico, rigettando la richiesta di annullamento avanzata dall’avvocato Lanzarone.

Adesso il giudice Nodari ha condannato l’imputato a 4 anni e 10 mesi di reclusione ed al risarcimento alla parte civile: 25 mila euro nei confronti del padre e 25 mila euro nei confronti della madre. I genitori erano rappresentati, rispettivamente, dagli avvocati Gianni Caracci e Pamela Nastasi. Il giudice ha disposto, inoltre, il divieto per un anno di frequentare luoghi nei quali si trovano bambini.

Fonte: Giuseppe Pantano, GdS.


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