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Menfi: un paese di giovani in esilio politico

Creato il 10 dicembre 2011 da Informamenfis
Menfi: un paese di giovani in esilio politico
Quello che voglio raccontare in questo articolo, non è l’allontanamento fisico dei giovani menfitani che scappano alla ricerca di un lavoro, ma bensì il loro allontanamento mentale dalla politica locale. L’esilio politico di giovani che sono costretti o quasi a stare lontano non dalla propria casa ma dalla politica della propria città.  L’esilio come forma di punizione inflitta o auto inflitta. L’esilio come volontà tacita di discostarsi da certi uomini del passato che pregiudicano il presente e vogliono cercar stimoli per il futuro. L’esilio come ricerca di un etica politica ormai persa. Certo, bisogna differenziare lo status di chi si disinteressa a priori, questo non vive una situazione di esilio politico ma quella di menefreghismo anti sociale, da chi invece è infetto dal virus della politica come strumento per giungere al bene comune. Quest’ultimo è il vero esiliato, quest’ultimo è colui che vorrebbe ma non può, che darebbe ma non può dare, colui che intende l’esilio come una punizione severa, come fu per  Ovidio, che venne esiliato in regioni straniere e arretrate, tagliato fuori da tutte le opportunità della vita e separato da famigliari e amici. Quindi l’esilio politico dei giovani menfitani, in certi versi, è frutto di una sensibilità accentuata ma anche frutto di un albero politico che perde linfa vitale. Amor politico che esprime il significato di POLITICA nella volontà di poter esercitare o esser d’aiuto di quell’arte di governare la società, significato antico ma non anacronistico. Ma si deve anche comprender che in certi casi l’esilio non è stato figlio della sensibilità ma bensì amico stretto dell’ingordigia degli stessi giovani, che pretenziosi si sono posti con la volontà di diventar mercanti del tempio prima di entrarci. Grande errore, che ha fatto perder terreno e ha reso inutili degli importanti passi  in avanti che eran stati fatti nella nostra società. Queste mie riflessioni si fondano sulle dichiarazioni prese dai giovani menfitani amanti dell’arte dell’amministrare e che rispettosi non pensano di divenir mercanti ma studiano e si impegnano per divenir prima artigiani e poi difensori della cosa pubblica. Io non penso che esiliarsi sia utile, penso che vivere questo status confonda la posizione di chi si esilia da chi si disinteressa, penso che interessarsi sia importante, che condividere le opinioni e le esperienze serva a crescere, credo che ascoltare le varie parti non sia un compromesso ma espressione di una maggiore apertura mentale e credo anche nel vero significato della POLITICA. Ma bisogna stare attenti chi si ascolta, da chi si apprende, con chi si condivide… perché sedersi a tavola con  un commensale sbagliato fa perder tempo e una volta rialzati si ha meno credibilità!!! 
Alfonso Fiumarella

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