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Mengoni: banalità o semplicità?

Creato il 17 febbraio 2013 da Gianluca Dotti @Gianluca_Dotti

Marco Mengoni ha vinto il festival di Sanremo 2013. È stato il primo a cantare sul palco dell’Ariston, e forse questo gli ha dato qualche vantaggio. La prima canzone che ascolti rimane in testa più facilmente perché si ha ancora la mente fresca e recettiva. Forse gode anche dei favori del pubblico di X-Factor, dei giovani che probabilmente sono la fascia che tele-vota di più. Forse il testo è banale, scontato e in perfetto stile Sanremo. Poi il testo è ripetitivo, non si capisce bene quale sia il messaggio, le rime sono prevedibili e sono sempre le stesse tre.

Se si vuole criticare, non c’è nemmeno tanto da pensare. Queste cose le ho pensate in 30 secondi, fare di meglio non è difficile…

Quando l’ho ascoltata la prima volta ho pronosticato che avrebbe vinto, chi era insieme a me può testimoniare. Avrebbe vinto perché la musica ti rimane in testa, il ritmo è un climax incalzante. Le parole sono semplici e lanciano un messaggio positivo. Alla fine della canzone a me viene voglia di riascoltarla, e non mi capita molto spesso. Credo anche, da perfetto ignorante in materia di musica, che Mengoni abbia qualità canore indiscutibili. Poi può piacere o non piacere, ovviamente ognuno ha i propri gusti.

Ero convinto che avrebbe vinto soprattutto perché è una canzone semplice, che non richiede due lauree o sette anni di conservatorio per essere capita. Quando una canzone è ben riuscita, non hai bisogno di riascoltarla cento volte prima che inizi a piacerti, ti basta sentirla una volta. E quando una canzone è bella la puoi riascoltare a ripetizione per una buona mezz’ora senza stancarti.

Immagino che non tutti siano d’accordo (anzi), ma la mia personalissima opinione è che la musica debba essere più semplice e elementare possibile. È vero che ormai il panorama musicale è così vario che per distinguersi ci vuole di solito qualcosa di originale. Ma forse basta un’idea buona e semplice per colpire. Nella musica ma non solo.

C’è chi sostiene che il mondo sia maledettamente complicato e chi invece ritiene che il mondo sia dei semplici. Se il bello diventa semplice, allora è genialità.

“Sostengono gli eroi, se il gioco si fa duro è da giocare.” Sinceramente preferisco questo messaggio a quello della canzone mono-nota, anche se bisogna ammettere che Elio non delude mai.

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