Manca ormai meno di una settimana all’apertura di Expo 2015 e Milano mi sembra sempre più bella (sarà anche perché gli ultimi giorni sono stati caldi e soleggiati, quasi estivi).
Sono orgoglioso della mia città che si sta preparando ad accogliere i numerosi visitatori che si troveranno a spassare di qua, spero con occhi non distratti, attenti a cogliere la sua bellezza non sempre ostentata e, per questo motivo, ancora più preziosa ed esclusiva.
Ricordo quando l’avventura di Expo è cominciata, nel lontano ottobre del 2007, con la visita dei delegati del Bie a Milano, ricordo la città tirata a lucido, con le luci che si riflettevano sul selciato bagnato di pioggia e, mentre entravo alla Scala per assistere ad uno spettacolo di balletto, con lo sguardo abbracciavo la piazza ricca di luci e di fiori.
E’ passato tanto tempo e intanto la città ha mutato il suo aspetto, a Porta Nuova e al Portello i grattacieli si arrampicano verso il cielo, e questo è l’aspetto più evidente della trasformazione, vecchi edifici fatiscenti sono spariti, sostituiti da nuove costruzioni eleganti, ma intorno alla zona di Porta Venezia gli antichi palazzi signorili conservano ancora i loro giardini segreti, le eleganti scale liberty, le decorazioni in ferro battuto dalle forme sinuose: questo è solo un pezzetto dell’immenso patrimonio di bellezza e di cultura che mi piacerebbe che i visitatori di Expo potessero scoprire.
Purtroppo, però, Milano è così bella, è così ricca e così riservata che non basta una vita per apprezzarla.