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meno sette mesi

Creato il 17 novembre 2011 da Frufru @frufru_90
L'ultima volta che sono stata a stretto contatto con una donna incinta è stato molto tempo fa, il mio cuginetto sta per compiere undici anni, l'età che avevo io quando è nato lui. Non mi ricordo niente di quella gravidanza. Mi ricordo solo la mia cuginetta S. che piangeva perché voleva che sua mamma, con un pancione enorme, la prendesse in braccio.
Con mia sorella è tutta un'altra cosa. Innanzitutto perché è mia sorella, quella che mi ha letto le favole, allacciato le scarpe, quella che mi ha insegnato a leggere e a scrivere a cinque anni scarsi, quella che so che mi capisce anche se è lontana duemila chilometri. L'unico abbraccio in cui davvero mi sento al sicuro è il suo. Tra le sue braccia ho pianto tante volte e lei è sempre stata lì a riempirmi di baci e di parole giuste. Mi ricordo quando mi ha detto che usciva con un ragazzo, mi ricordo quando è venuto a casa nostra la prima volta, mi ricordo di quando disegnava il progetto della loro casa sullo stesso tavolo in cui ero io, intenta a ricopiare le sintesi di chimica sul vocabolario d'italiano per la terza prova della maturità. Mi ricordo la notte in cui mia sorella mi ha detto, al buio, che avevano fissato la data. Ero felice ed ero anche un po' così, spaventata. Quei cinque mesi sono volati via in fretta. Una mattina di fine maggio all'improvviso mi sono ritrovata addosso un bellissimo vestito azzurro, io che sto sempre con i jeans. Mi sono ritrovata con un trucco megagalattico che mi faceva sembrare più grande, che mi faceva sentire più bella. Non mi trucco quasi mai di solito. Quella mattina di fine maggio ho indossato uno splendido paio di scarpe argento con un tacco allucinante, ma davvero bellissime e poi ho tirato su i capelli. Ha deciso tutto la parrucchiera, io ero così in ansia per tutti gli scherzi e gli addobbi che dei miei capelli non me ne fregava niente. Quel giorno di fine maggio di due anni fa è una di quelle giornate che non dimenticherò mai. Così come non dimenticherò mai quella notte nel mio lettino, in quella camera improvvisamente tutta per me. Non so che ora era quando sono tornata a casa, forse l'una, forse le due. Non sentivo più i piedi, i capelli mi prudevano e non vedevo l'ora di mettere il pigiama. Di struccarmi non avevo voglia, così sono andata a letto in quel modo. Non avevo previsto il fiume di lacrime che è sgorgato per non so quanto tempo dai miei occhi. Ero felicissima, ma in qualche modo dovevo pur sfogare l'ansia accumulata in tutto quel periodo di corse allucinanti tra l'estetista e la parrucchiera, il prete e la fioraia, il ristorante, le conferme degli invitati, i palloncini da gonfiare, gli scherzi da progettare e da attuare, gli addobbi che erano nelle mie mani. Insomma ero stanca, ma stanca stanca stanca. Visto che sono moooolto emotiva, la mia sorellona si era raccomandata: ti prego non piangere, sennò poi piango anch'io. E io ce l'ho messa tutta. E non ho pianto, mai. Almeno fino a quella notte. La mattina dopo ho scoperto che la federa del cuscino era tutta nera perché avevo sciolto tutto il trucco intorno agli occhi. Pace, sono una piagnucolona di proporzioni cosmiche.
Sono passati quasi due anni. Adesso non potrei sopportare di riaverla in camera. Adesso il telecomando è tutto mio e posso tenere la luce accesa per leggere quanto mi pare senza sentirla brontolare che le dà fastidio. Adesso sono padrona anche del suo armadio. E vai!
E adesso mia sorella, la mia sorellona, diventa mamma. Cioè, tra sette mesi. Tra sette mesi io divento zia. Come sono felice! Non vedo l'ora di cantargli ninna nanne, leggergli le favole, allacciargli le scarpe. Sono pochi, in fondo, sette mesi. Meno di un anno scolastico. Non vedo l'ora di vedere quella pancia crescere, non vedo l'ora di poggiarci sopra una mano, non vedo l'ora di sapere se sarà un bimbo o una bimba. Se sarà una bimba probabilmente mi fregheranno il mio nome preferito, quello che usavo sempre da piccola quando giocavo al "facciamo finta che", quando le altre mi chiedevano e tu come ti vuoi chiamare?, io rispondevo sempre Giulia. Sto viaggiando troppo con la fantasia, ma che posso farci? La mia fantasia va da sola. Tra poco immagino che inizierò pure a dialogare con quell'esserino che nemmeno si vede, ma so che c'è.
meno sette mesi


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