Ci sono cose di cui le donne parlano e le mamme molto meno, ci avete fatto caso?
Come se le mamme si autocensurassero su alcune cose, a volte anche sui desideri, per lasciare spazio a quella cosa così impreniante e onnipresente della mammità.
E quando una mamma interviene in una conversazione quasi sempre specifica prima se lo fa come donna o come mamma.
E' strano, no?
Almeno, a me capita. Involontariamente magari, ma capita.
Così, quando l'altro giorno stavo ragionando su questo post, mi sono proprio chiesta se era un discorso da donna o da mamma.
Menopausa.
Ah forse è da nonna, in effetti.
Una cosa a cui una mamma over non pensa è che arriverà la menopausa (o almeno la pre-menopausa) e avrà ancora figli piccoli.
Lei avrà sbalzi d'umore, giornate di spleen che gli scrittori romantici se le potevano solo sognare, borse sotto gli occhi, rughe nuove a cui correre dietro, stanchezze sconosciute, la pancia gonfia, gli aumenti di peso e i cali di autostima e il pargolo sarà ancora alla scuola materna o poco oltre, cioè in quell'età magnifica in cui è tutto un mamma giochi, mamma andiamo, mamma facciamo, mamma corri. Mamma stramazzerebbe volentieri o, ancora meglio, avrebbe tantissima voglia di ritirarsi per qualche mese in un monastero zen. In silenzio e solitudine per tutto il tempo necessario ad accettare il nuovo stato.
Che è naturale, che non è una malattia, che va tutto bene ragazze, ma, diciamolo pure, è una gran rottura di scatole.
A parte gli indicatori fisici, un giorno sei nel tuo peso forma e il giorno dopo hai 3 kg in più per dirne uno, sono quelli psicologici i più difficili da gestire.
Per la prima volta in vita tua devi prendere atto che stai invecchiando, anzi che, senza accorgertene, sei già invecchiata.
Per la prima volta in vita tua un ciclo che salta o ritarda molto non ti fa sobbalzare il cuore pensando a una gravidanza, ma te lo fa piombare sotto le scarpe perchè sai che è l'inizio della fine.
Per la prima volta in vita tua hai poca voglia di sapere cosa esattamente stia succedendo. Ci sono mila blog che raccontano mese per mese cosa succede in gravidanza (compreso questo), ma nessuno dedica altrettanta passione a raccontare, mese per mese, cosa succede in menopausa. Ho cercato notizie e non è un caso se ho trovato per lo più risposte di medici e non condivisione tra donne.
Insomma, è la prima volta che una prima volta non ti emoziona per niente, anzi. Ti lascia un po' così, tramortita tra la discussione accesa sulla tampon tax e la consapevolezza che per te arriva tardi.
Inoltre, proprio come le mestruazioni, anche la menopausa è un tabù, un discorso che di solito si liquida con un ma va, sarà altro, è troppo presto.
Il sarà altro, onestamente, mi inquieta di più. Che altro? Si è occluso, rotto, danneggiato, bucato qualcosa? Che altro? Specifica per favore che una ha già i suoi pensieri e non ha bisogno di aggiungere altre preoccupazioni.
Poi, inopportune come le minimizzazioni, arrivano le rassicurazioni. Vabbè, dai, un pensiero in meno, starai meglio. Come posso stare meglio con sta panza a budino che si autogenera, le emicranie, l'umore in altalena tra demone e santamartire? No perchè se rassicuri è bene che dettagli anche, altrimenti io non mi rassicuro per niente e resto demone più del dovuto.
Poi ci sono i consigli per l'alimentazione. Fibre, tantissime fibre. Ti devi trasformare in tessitura, non c'è alternativa.
Calcio per le ossa.
Magnesio e potassio per l'umore.
Selenio che non si sa mai
Zinco, che tanto lo consigliano per qualunque cosa.
Ti devi trasformare in una tessitura di minerali, potresti anche avere delle fosforescenze notturne, ma nessuno te lo dirà mai.
E' un periodo difficilotto, niente di inaffrontabile eh, ma insomma neppure una cosa che passa inosservata. Se poi sei sensibilotta, come me, ogni cosa può provocare reazioni di estasi e tormento, anche nell'arco dello stesso minuto.
Difficile mantenere quella serenità, lievità, equilibrio e positività che necessitano a un bambino.
Da un lato la mammità ti aiuta a non pensare troppo alla menopausa, dall'altro ti mette un po' il bastone tra le ruote, accentuando l'inclinazione all'imperfezione. E per una come me, già parecchio inclinata, capite bene che avere le vertigini è un attimo.
Così, tra giramenti di testa e di scatole, affronto questa nuova fase.
Un giorno penso sia proprio una fase finale e addio, il giorno dopo che in effetti dopo sarà tutto più semplice e spensierato. Durante la notte non dormo, probabilmente il migrare da un pensiero all'altro necessita la mia presenza.
State affrontando anche voi questo periodo? e come?