Mentana, perché questo veto all'arrivo di Miss Italia a La7? Io non pongo veti. Ma sono abituato a dire la mia. In questo caso ho detto quello che penso sull'identità di una rete, La7, che in questi anni ho contribuito a formare con il mio telegiornale. Comunque non sono il Papa, non ho il dogma dell'infallibilità.
Perché crede che il concorso di bellezza non debba essere trasmesso dalla sua rete? Io mi chiedo perché la Rai non lo vuole fare più. Ragiono sul fatto che anche le reti Mediaset hanno lasciato cadere la proposta degli organizzatori. Costa troppo? Che tipo di pubblico segue in tv questa manifestazione? E che tipo di ritorno d'immagine può avere Miss Italia per La7?
Quindi il messaggio per l'editore Cairo è: Miss Italia non si addice all'identità di una rete impegnata come La7. Io rispetto il lavoro dell'editore e del direttore di rete Ruffini, spetta a loro decidere. Non ho snobbismi. Sono stato per nove anni al Tg1 ed ho convissuto con Miss Italia. Sono stato 18 anni a Canale 5, con trasmissioni molto popolari, poi il corto circuito è avvenuto con il Grande Fratello che si sovrapponeva al caso Englaro trattato dal Tg5. Questo è il rischio.
E' una frase critica per La7 che rischia di perdere anche Maurizio Crozza, uno dei suoi "gioielli". Al momento Crozza l'abbiamo. In autunno andrà in onda. Tutti auspichiamo che resti, da Cairo all'ultimo usciere della rete. E' stato bravissimo, in perfetto equilibrio anche in campagna elettorale. Perderlo sarebbe un brutto colpo per la ditta.
Intervista di Leandro Palestini per "la Repubblica"