Menu del sabato sera

Cari Bosso, Marcotulli, Servillo, Girotto, Di Castri, Barbieri: non vogliatemene.
Sì, lo so che il vostro progetto sulle canzoni d’Adriano Celentano rilette in chiave jazz è opera notevole (sia detto tra parentesi: tanto mi sta simpatico il molleggiato, tanto m’allontano dalla di lui produzion musicale/ cinematografica).
Oh, beninteso: vi conosco, signori miei. Già so che sareste in grado di render digeribile pure l’accoppiata Battisti-Mogol (nell’ordine, l’anti-musica e l’anti-poesia personificati).

Sì, lo so che per ingolosir la Scribacchina avete tappezzato tutta la bassa provincia bergamasca coi cartelloni della soirée.
Sì, lo so che il bergamasco PalaCreberg è sotto casa, comodo da raggiungere e comodo d’andarsene. Bel concertino e via, dritti al calduccio di casa.
Il lato poltrone di Scribacchina sarebbe ben felice di scegliervi.

E invece no.
Stasera, niente Bosso e soci.
Stasera, seratina alternativa in quel di Milano: m’attende uno stellar batterista, della cui performance narrerò nei prossimi giorni.
Colla testa son già lì. Nella realtà dei fatti… m’apparecchio per essere in iStrada a tempo debito.

Per una volta, sarò puntualissima.