Ciao Sabrina, Claudio. Un brivido lungo la schiena, di quelli che si sentono una volta sola nella vita. Allora non lo sapeva cos'era. Si dice che un brivido che ti si insinua sotto pelle significa che la morte ti è passata vicina. Sciocchezze. 'Ho bisogno di parlarti, ma non so come fare, sai gli impegni, il lavoro...' Uno scossone più forte rapì Sabrina, le fece scendere una lacrima, pulita nervosamente dalla mano. 'Dimmi' rispose con un filo di voce, lei che aveva già capito tutto, ma che in fondo al cuore aveva una briciola di speranza, anche se la voce di lui era ferma e decisa. 'Sai la nostra storia è appena all'inizio, tu sei una donna meravigliosa, ma io non sono ancora pronto'. Disse tutta la frase come fosse una parola sola. 'Lo avevo intuito, sai? Ad una donna non ci vuole molto per capire certe cose'. Replicò Sabrina, con la voce che non aveva nessuna caratteristica. 'Intuisco che sei sempre comprensiva, tu capisci le cose prima ancora che succedano, sei una donna meravigliosa'. Lei non aveva fiato, gli si era strozzato in gola. Rispose annuendo, e biascicò solo un flebile 'addio'. Spense il telefono. Cancellò il numero. L'ultimo suo pensiero prima di addormentarsi fu sul suo essere così meravigliosa. 'Sono meravigliosa'.
'Sono talmente meravigliosa da essere abbandonata tramite telefono' e si mise a ridere, 'so di gente che non si fa più trovare, si nega, non dice nemmeno uno sgangherato addio'. 'Miserabili, ma io sono meravigliosa'...
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