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Mercati - E' arrivata la correzione?

Creato il 16 maggio 2014 da Giuseppe Avignone @gavignone
Mercati - E' arrivata la correzione?
I mercati erano in cerca da settimane di un pretesto per una pausa correttiva ed in una sola giornata sono giunte da più fronti una serie di notizie negative, che hanno spinto gli investitori a vendere consistenti posizioni sugli indici azionari e obbligazionari americani ed europei, con maggiore incisività nei Paesi periferici.
Il dato negativo sul prodotto interno lordo (negativo in Italia, ma sotto le attese nella maggiore parte dei Paesi chiave, ad eccezione della Germania), i conti deludenti di Wal-Mart - che per gli investitori rappresenta il termometro dei consumi americani - dati macro sotto le attese sia sul fronte della produzione industriale che su quello immobiliare e la revisione delle stime di crescita della BCE per il 2014 (appena l’1,1%) hanno dato una spinta verso il basso alle quotazioni azionarie, con un tonfo vicino al -4% per l’indice italiano.
Inoltre, non giovano le prospettive tecniche che molti analisti continuano a sottolineare e cioè correzioni obbligate dopo lunghe salite: è il caso degli indici delle small-cap americane e di alcuni comparti specifici, che seguono di qualche settimana il sentiment negativo in cui è caduto il settore tecnologico statunitense, ad eccezione di brevi e selettivi recuperi.
Anche le incertezze sugli sviluppi della politica monetaria della Banca Centrale Europea sembrano poter alimentare qualche dubbio: l’incognita su come agirà Draghi a giugno e su quali strumenti sceglierà di utilizzare per risollevare la crescita del Vecchio Continente continuano a turbare il mercato valutario e il comparto obbligazionario.
Proprio i bond ieri hanno subito un forte scossone non tanto per la pubblicazione negativa del Pil europeo, ma dopo alcuni rumors provenienti dalla Grecia, con il rischio di una potenziale crisi di governo in considerazione di sondaggi che vedono i partiti della coalizione, in particolare il Pasok, in crollo verticale.
Ciò ha spiazzato quegli investitori che nelle ultime settimane avevano preferito aumentare il rischio dei propri portafogli con l’inserimento di titoli portoghesi ed ellenici (con interessi molto elevati) in considerazione di rendimenti minimi nei Paesi core (Francia e Germania) 
Difficile credere che si tratti di una correzione duratura, ma perché uno storno sia tecnicamente salutare e conseguentemente meno pericoloso è necessario che il movimento sia direzionale e che la volatilità cresca nei limiti. Infatti, è importante che quest’ultima non diventi troppo elevata e che elementi endogeni e strutturalmente rilevanti in termini macro-economici non la alimentino in maniera pericolosamente eccessiva.

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