Olive fritte
A Rivoli, come in tutte le città dell'hinterland torinese esistono quartieri che, formatisi nei primi anni '70 del secolo scorso in seguito allo sviluppo del settore automobilistico, sono tuttora composti da una popolazione prevalentemente meridionale; e così come avviene per i quartieri accade anche per i mercati che vi si svolgono, dove è facile trovare banchi di alimentari che vendono specialità più spesso meridionali che locali.
Il mercato del giovedì di piazza della Repubblica è uno di questi,dove un mese fa ho trovato le olive da fare friggere; e anche gentili casalinghe e pensionati, non solo pugliesi ma di origini meridionali in genere, che mi hanno insegnato come prepararle. "Ma lei è siciliana?" E' la domanda che mi viene rivolta sempre, alla fine di ogni conversazione; Ebbene no, però mi mimetizzo molto bene.
Esitono due scuole di pensiero al riguardo di queste olive, che rispetto a quelle da mettere in salamoia sono più morbide e dolci; alcuni le mettono sul termosifone - o in veranda - perchè si asciughino, altri le fanno friggere.
In quanto alle olive si suddividono in varie specie: le Nolche, che maturano per prime a Settembre, ma anche le Amele (da ottobre) e le Termite di Bitetto, (doc, fino a dicembre).
Il sapore? Dolce, ma non particolarmente oleoso, ricorda un po' quello dei frutti di bosco.
Per un contorno particolare(dosi per persona)
1 manciata di olive da friggere
1 pizzico di sale
2-3 pomodori di pachino
1 cucchiaino d'olio
In una pentola antiaderente fare scaldare l'olio; aggiungere il sale e le olive, e farle cuocere fino a che non si ammorbidiscono e cominciano a creparsi. Aggiungere i pomodori tagliati a pezzi, che non sono indispensabili ma creano oltre a un contrasto di colore, una nota acidula preziosa. Terminare la cottura.
Alcuni usano anche aglio, peperoncino o cipolla, a inizio cottura; nel caso, forse, opterei per l'ultima.