Religiosamente parlando il periodo dell’Avvento, che parte contando a ritroso quattro domeniche prima di Natale e celebra appunto l’attesa dell’arrivo del Signore, è uno dei più importanti in tutto il mondo cristiano.
Nei Paesi di cultura anglosassone e germanica è rappresentato da una corona di rami sempreverdi su cui sono disposti quattro ceri rossi, da accendere uno per ognuna delle 4 domeniche: simbolo del progressivo vincere della luce della salvezza sul buio. Alternativa più consumistica ma altrettanto suggestiva, soprattutto per i più piccoli, è il calendario dell’Avvento: un pannello con 24 finestrelle, oppure un nastro a cui sono appesi 24 sacchetti da aprire, uno al giorno, dal 1° dicembre fino alla Vigilia, scoprendo “pensierini” – da caramelle a spiccioli – per dare “suspense” a questo magico tempo di attesa.
I primi mercatini iniziano a vedersi nel 1300, quando però fungevano da punto di ristoro per rifornirsi di vestiti asciutti e bevande calde nel periodo più freddo
Da Dresda e il suo Weihnachtsmarkt provengono molti dei dolci natalizi per cui è famosa la Germania, uno su tutti la Stolle, un pane dolce lievitato, tempestato di uvette, che può essere farcito con semi di papavero e spesso racchiude al suo centro un cilindro di marzapane. Praticamente il panettone versione teutonica!
Poiché anticamente l’Avvento era, come la Quaresima, periodo di penitenza e digiuno, questo dolce poteva essere fatto solo con farina, lievito, acqua e olio. Nel 1430 il principe Ernst e suo fratello mandarono una lettera al papa, passata alla storia come la “lettera di burro” in cui chiedevano il permesso di utilizzare latte e burro tra gli ingredienti. La dispensa fu concessa, solo alla loro famiglia e a patto di mandarne un pezzo a Roma!!!
Che c’entrano i vescovi?
Sankt Nikolaus per i tedeschi, Sinterklaas per gli olandesi – che lo portarono con loro emigrando a New York dove divenne poi Santa Claus – altri non è che il nostro San Nicola, detto di Bari perché è lì che dal 1087 riposano le sue spoglie. Lo si festeggia il 6 dicembre e fino al dopoguerra era proprio nella notte tra il 5 e il 6 dicembre che portava i doni, almeno nel sud dell’Europa.
Eccolo quindi diventato l’uomo (o meglio il santo) dei doni, protettore dei bambini. In nord Europa, dove la riforma protestante vietò le feste consacrate ai santi, i doni per i bambini furono spostati alla notte della Vigilia e il santo fu sostituito con uno spiritello bambino che portava i regali per conto di Gesù, o da Gesù bambino in persona. E’ nella poesia del 1822 La notte prima di Natale, dell’americano Clement Clarke Moore, che Santa Claus fa la sua prima apparizione ufficiale, volando su una slitta trainata da renne e prende ufficialmente la forma tondeggiante e sorridente che tutti oggi conosciamo, diventando Babbo Natale.
Se non volete diventare pazzi a trovare tutte le speziette, in questo periodo vendono la miscela per pan di spezie, ma anche quella per il vin brulè andrà benissimo! In questo caso, iniziate a metterne 2 cucchiaini e poi eventualmente aggiustate a gusto.
SPEKULATIUS
500 gr farina 00 – 250 gr zucchero di canna
2 cucchiaini di estratto di vaniglia – 2 uova
250 gr di burro -
1 cucchiaino di lievito per dolci
2 pizzichi di chiodi di garofano -
2 cucchiaini di cannella in polvere
2 pizzichi di cardamomo macinato -
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 grattugiata di noce moscata – sale
Mescolare insieme farina, zucchero, sale, spezie e lievito. Unire il burro freddo a tocchetti e impastare con la punta delle dita fino a far diventare il tutto sabbioso. Unire l’uovo e impastare il più velocemente possibile cercando di non scaldare l’impasto. Avvolgerlo nella pellicola e metterlo in frigo per almeno un paio di ore.
Poi stendetelo in uno strato di circa 3 mm e tegliatelo con stampini a piacere. Cuocete in forno caldo a 180°, possibilmente ventilato, per circa 12 minuti o finché non inizino a dorare sui bordi.
Se ce la fate, aspettare che si raffreddino prima di mangiarli.
vino speziato
Qui veramente non ci sono dosi precise da dare, il quantità e qualità di spezie dipendono dai gusti di ognuno, queste sono quelle a mio gusto personale!
½ litro di vino rosso di scarsa qualità (quello buono bevetevelo al naturale!!)
2 stecche di cannella – 2 stelle di anice stellato – 2 fette di arancia punzecchiate con 2 chiodi di garofano per ogni fetta di arancia
2 cucchiaini di estratto di vaniglia – 100 gr di zucchero
mezza mela a fettine
Filtrate e bevetene tutti. Se avanza (ma non avanza), riscaldato è ancora più buono. E se proprio avete MOLTO freddo potete correggerlo con un po’ di rum o vodka. A vostro rischio e pericolo!