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Mercato dell’arte e dell’antiquariato in ripresa: sono 2,5 i milioni di persone occupate

Creato il 15 marzo 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Il mercato globale dell’arte e dell’antiquariato è quasi tornato ai valori degli anni del boom della pre-recessione, alimentato dai buyers in America e dalla crescita dei prezzi dei maggiori artisti del dopoguerra e dei contemporanei.

(arte-2011.mylocalguide.org)

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Il Rapporto sul mercato dell’arte 2014, con un focus su Stati Uniti e Cina, infatti, evidenzia che le vendite totali del mercato internazionale dell’arte e dell’antiquariato hanno raggiunto la cifra di 47,4 miliardi di euro nel 2013, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Questo dato è solo leggermente al di sotto del record di tutti tempi di 48 miliardi di euro, raggiunto nel 2007 proprio prima della crisi economica globale che nel 2009 fece contrarre il mercato a 28,3 miliardi di euro.

Si calcola che nel mondo vi siano almeno 600mila collezionisti di medio o alto livello, tra i 32 milioni di milionari nel mondo, il 42% dei quali negli Stati Uniti, stimati nel 2013. E il giro d’affari del mercato globale dell’arte, nel 2013, ha direttamente sostenuto 2,5 milioni di posti di lavoro, dei quali oltre 400mila nell’Unione europea, 587.000 negli Stati Uniti e 300.000 in Cina.

Le importazioni mondiali d’arte e di antiquariato hanno raggiunto il record totale di 17,6 miliardi nel 2012 (+19%), riflettendo la natura sempre di più globale del mercato. Nel 2012, il Regno Unito si è rivelato il più grande importatore ed esportatore d’arte a livello mondiale, con le importazioni di 6,1 miliardi che hanno superato le esportazioni quantificabili in 5.8 miliardi. Quanto alle vendite on line d’arte e antiquariato, nel 2013 sono state stimate prudenzialmente a più di 2.5 miliardi, pari a circa il 5% del mercato, e si stima possano crescere a un ritmo di almeno il 25% l’anno. A confermare la ripresa in corso nel mercato dell’arte e dell’antiquariato nel 2013 sono l’incremento del 25% del valore delle vendite negli Stai Uniti, che ha ora saldamente ristabilito la sua posizione di centro principale del mercato globale, e la crescita dell’11% del valore del settore dell’arte del dopoguerra e del contemporaneo. Quest’ultimo ha segnato la cifra totale più alta mai raggiunta per le vendita all’asta di 4,9 miliardi di euro poiché sono stati pagati prezzi record per artisti come Francis Bacon, Roy Lichtenstein e Andy Warhol.

Ciò nonostante, la ripresa non è uniforme in tutte le aree del mercato e in tutti i paesi. “Dopo essersi fortemente ripreso nel 2010, il mercato globale dell’arte ha fatto registrare performances molto differenti nei vari settori e nella varie nazioni”, afferma Claire McAndrew nel rapporto. La crescita delle vendite molto più moderata degli ultimi tre anni riflette il fatto che differenti aree di mercato si stanno riprendendo a ritmi diversi. Alcuni settori e imprese private hanno raggiunto picchi di gran lunga superiori a quelli raggiunti nel 2007, mentre altri stanno ancora faticando per riguadagnare terreno.

Il rapporto esamina in dettaglio i mercati dell’arte e dell’antiquariato negli Stati Uniti e in Cina. L’anno scorso gli Stati Uniti hanno gestito il 38% del mercato mondiale (+5%). La Cina, che per un breve tempo nel 2011 aveva superato gli Stati Uniti, e che era pesantemente scesa lo scorso anno, ha visto una cauta ripresa con una crescita del 2% in valore, ma la sua quota di mercato globale si conferma in leggero calo attestandosi al 24%. Il Regno Unito ha mantenuto il terzo posto con il 20% (in calo del 3%) mentre l’Unione europea nel suo complesso si attesta sul 32% del mercato con un calo del 3%.

In particolare, il mercato americano ha raddoppiato in valore sino a 18 miliardi di euro dal 2009 ed è il centro principale per le vendite con i prezzi più alti per arte e antiquariato. L’arte del dopoguerra e quella contemporanea valgono per il 59% del valore delle vendite negli Stati Uniti. Sebbene la crescita della Cina sia rallentata, rimane il più importante di tutti i nuovi mercati con un giro d’affari di 11,5 miliardi di euro nel 2013. I dipinti cinesi e i testi calligrafici sono i settori più rilevanti con il 56% del mercato in termini di valore. Il non pagamento da parte dei vincitori delle aste nella Cina continentale rimane un problema persistente, si segnala, con solo il 56% dei lotti che vengono pagati entro sei mesi.

Il rapporto è stato pubblicato da ‘Tefaf Maastricht’, redatto da Claire McAndrew, economista della cultura, specializzata nel mercato dell’arte e fondatrice di ‘Arts Economics’, e commissionato da ‘The European Fine Art Foundation’, ente organizzatore di ‘The European Fine Art Fair’ (Tefaf), la fiera mondiale dedicata al settore, che apre al pubblico nella città olandese oggi, per continuare sino al 23 marzo, presso il Mecc (Maastricht Exhibition and Congress Centre).

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