Magazine Cultura
PROGRAMMA NAZIONALE
6,00 SEGNALE ORARIO
- MATTUTINO MUSICALE (I parte)
Rassegna di pagine classiche
6,25 ALMANACCO
6,30 MATTUTINO MUSICALE (II parte)
7,00 GIORNALE RADIO
7,10 MATTUTINO MUSICALE (III parte)
Per il Friuli - Venezia Giulia
7,30 - 7,45 GAZZETTINO FRIULI - VENEZIA GIULIA
Per la Sicilia
7,30 - 7,45 IL GAZZETTINO DI SICILIA
Prima edizione
8,00 GIORNALE RADIO
- SUI GIORNALI DI STAMANE
Rassegna della stampa italiana
8,30 LE CANZONI DEL MATTINO
Pazza idea (Patty Pravo) - Libera nel mondo (Little Tony) - Nessuno mai (Marcella) - Munasterio 'e Santa Chiara (Fausto Cigliano) - Per una donna donna (Antonella Bottazzi) - Penso, sorrido e canto (Ricchi e Poveri)
9,00 VOI ED IO
Un programma musicale in compagnia di Ubaldo Lay
11,30 IL MEGLIO DEL MEGLIO
Dischi tra ieri e oggi
12,00 GIORNALE RADIO
12,10 QUARTO PROGRAMMA
Sussurri e grida di Maurizio Costanzo e Marcello Casco
- Manetti & Roberts
13,00 GIORNALE RADIO
13,20 MA GUARDA CHE TIPO !
Tipi tipici e atipici del nostro tempo
presentati da Stefano Satta Flores
Regia di Orazio Gavioli
14,00 GIORNALE RADIO
14,05 L'ALTRO SUONO
Un programma di Mario Colangeli,
con Anna Melato e Antonio De Robertis
Regia di Giandomenico Curi
14,40 FANFAN LA TULIPE
di P. Gilles Veber
- Invernizzi
15,00 PER VOI GIOVANI
con Claudio Rocchi e Massimo Villa
16,00 IL GIRASOLE
Programma mosaico
a cura di Dante Troisi e Vincenzo Romano
Regia di Ernesto Cortese
Per il Friuli - Venezia Giulia
15,10 - 17,00 TRASMISSIONI REGIONALI
17,00 GIORNALE RADIO
17,05 FFFORTISSIMO
sinfonica, lirica e cameristica
Presenta Massimo Ceccato
17,40 MUSICA IN
Presentano Ronnie Jones, Claudio Lippi, Barbara Marchand, Franco Bracardi (Solforio)
Regia di Cesare Gigli
- Nell'intervallo (ore 18,00 - 18,15)
Roma: CAMPIONATI EUROPEI DI ATLETICA LEGGERA
Radiocronisti Claudio Ferretti e Duccio Guida
19,00 GIORNALE RADIO
19,15 ASCOLTA, SI FA SERA
19,20 SUI NOSTRI MERCATI
19,30 MUSICA - CINEMA
Per il Trentino - Alto Adige
19,15 GAZZETTINO
19,30 - 19,45 MICROFONO SUL TRENTINO
Per il Friuli - Venezia Giulia
19,30 - 20,00 CRONACHE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA NEL FRIULI-VENEZIA GIULIA - GAZZETTINO
Per la Sicilia
19,30 - 20,00 IL GAZZETTINO DI SICILIA
Quarta edizione
Per la Sardegna
19,30 PROGRAMMA REGIONALE
19,45 - 20,00 GAZZETTINO SARDO: edizione serale
20,00 Serata con Goldoni
I RUSTEGHI
21,45 LE NUOVE CANZONI ITALIANE
(Concorso UNCLA 1974)
22,20 Mina presenta:
ANDATA E RITORNO
Programma di riascolto per indaffarati, distratti e lontani
Testi di Umberto Simonetta
Regia di Dino De Palma
23,00 GIORNALE RADIO
- I PROGRAMMI DI DOMANI
- BUONANOTTE
Al termine: Chiusura
SECONDO PROGRAMMA
6,00 IL MATTINIERE
Musiche e canzoni presentate da Adriano Mazzoletti
- Nell'intervallo: (ore 6,30) BOLLETTINO DEL MARE - GIORNALE RADIO
7,30 GIORNALE RADIO
- BUON VIAGGIO
- FIAT
7,40 BUONGIORNO CON FAUSTO LEALI, MILVA, ALBERT RAISNER
- Invernizzi
8,30 GIORNALE RADIO
8,40 COME E PERCHE'
Una risposta alle vostre domande
8,55 GALLERIA DEL MELODRAMMA
9,30 LA PORTATRICE DI PANE
di Xavier De Montepin
- Invernizzi
9,45 CANZONI PER TUTTI
10,30 GIORNALE RADIO
10,35 Mike Bongiorno presenta:
ALTA STAGIONE
Testi di Belardini e Moroni
Regia di Franco Franchi
12,10 TRASMISSIONI REGIONALI
12,30 GIORNALE RADIO
12,40 I MALALINGUA
prodotto da Guido Sacerdote, condotto e diretto da Luciano Salce, con Sergio Corbucci, Bice Valori
Orchestra diretta da Gianni Ferrio
- Algida
13,30 GIORNALE RADIO
13,35 DUE BRAVE PERSONE
Un programma di Cochi e Renato
Regia di Mario Morelli
13,50 COME E PERCHE'
Una risposta alle vostre domande
14,00 SU DI GIRI
(Escluse Lazio, Umbria, Puglia e Basilicata che trasmettono Notiziari Regionali)
La tana degli artisti (Ornella Vanoni) - Er monno (Lando Fiorini) - Prisencolineisinainciusol (Adriano Celentano) - Senza titolo (Gilda Giuliani) et al.
14,30 TRASMISSIONI REGIONALI
15,00 LE INTERVISTE IMPOSSIBILI
Nelo Risi incontra
LEWIS CARROLL
15,30 GIORNALE RADIO
MEDIA DELLE VALUTE
BOLLETTINO DEL MARE
15,40 Franco Torti ed Elena Doni
presentano:
CARARAI
Un programma di musiche, poesie, canzoni, teatro, ecc. , su richiesta degli ascoltatori
a cura di Franco Cuomo, Elena Doni e Franco Torti
Regia di Giorgio Bandini
Per Sicilia e Sardegna
15,00 - 16,00 TRASMISSIONI REGIONALI
- Nell'intervallio (ore 16,30):
GIORNALE RADIO
17,40 ALTO GRADIMENTO
di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni
(Replica)
18,30 GIORNALE RADIO
18,35 PICCOLA STORIA DELLA CANZONE ITALIANA
Anno 1961 (1a parte)
Regia di Silvio Gigli
(Replica del 9-3-74)
19,30 RADIOSERA
19,55 Roma: CAMPIONATI EUROPEI DI ATLETICA LEGGERA
Radiocronisti Claudio Ferretti e Duccio Guida
20,20 SUPERSONIC
Dischi a mach due
- Cedral Tassoni S.p.A.
21,19 DUE BRAVE PERSONE
Un programma di Cochi e Renato
Regia di Mario Morelli
(Replica)
21,29 Ettore Desideri e Graziano Sarchielli presentano:
POPOFF
Classifica dei 20 LP più venduti
22,30 GIORNALE RADIO
BOLLETTINO DEL MARE
22,50 Vittorio Schiraldi presenta
L'UOMO DELLA NOTTE
Divagazioni di fine serata
23,29 CHIUSURA
23,31 - 5,59 NOTTURNO ITALIANO
TERZO PROGRAMMA
8,00 BENVENUTO IN ITALIA
8,25 CONCERTO DEL MATTINO
9,30 CONCERTO DI APERTURA
10,30 LA SETTIMANA DI FRANZ LISZT
11,40 DUE VOCI, DUE EPOCHE
12,20 MUSICISTI ITALIANI D'OGGI
13,00 LA MUSICA NEL TEMPO
14,20 LISTINO BORSA DI MILANO
14,30 INTERMEZZO
15,15 LE SINFONIE DI FRANZ JOSEPH HAYDN
16,00 AVANGUARDIA
16,30 LE STAGIONI DELLA MUSICA: L'ARCADIA
17,00 LISTINO BORSA DI ROMA
17,10 LE SINFONIE DEL GIOVANE MOZART
17,40 MUSICA FUORI SCHEMA, a cura di Francesco Forti e Roberto Nicolosi
18,05 ...E VIA DISCORRENDO
Musica e divagazioni con Renzo Nissim
Partecipa Isa Di Marzio
Realizzazione di Armando Adolgiso
18,25 PING PONG
Un programma di Simonetta Gomez
18,45 CONCERTO DEL DUO PIANISTICO ENNIO PASTORINO E ARE LI PANG
19,15 CONCERTO DELLA SERA
20,15 LE POTENZE MINORI NELL'EUROPA CONTEMPORANEA
20,45 FOGLI D'ALBUM
21,00 IL GIORNALE DEL TERZO
21,30 L'OPERA STRUMENTALE DI FRANCESCO MARIA VERACINI
Al termine: Chiusura
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Non può che essere l'immagine di una chitarra a dodici corde, così in voga negli anni '70, a simboleggiare un post interamente dedicato ad aspetti di una programmazione radiofonica imperniati sulla canzone italiana d'autore. Il 4 settembre 1974 è una giornata davvero interessante, sia per alcune scelte legate a questo genere musicale facilmente riscontrabili nelle scalette di seguitissime rubriche fisse, sia soprattutto per un elemento che risalta dalla replica della puntata di una trasmissione che per la radio ha rappresentato il risultato di un non indifferente sforzo produttivo. E poi... lo vedrete alla fine del nostro discorso.
Andiamo comunque per ordine.
All'ora di colazione, dopo il GR delle 8, ecco l'incontro quotidiano con i maggiori artisti italiani, Le canzoni del mattino . Tra i dischi proposti quel primo mercoledì di settembre di 36 anni or sono spiccano quattro perle dovute ad altrettanti cantautori, i quali però (almeno in tre casi) lasciano che siano acclamati interpreti a cesellare le loro indovinate creazioni. Si parte da Maurizio Monti, che giusto dodici mesi prima ha visto aumentare vertiginosamente il proprio conto in banca grazie al trionfo di Patty Pravo, la quale ha lanciato quella Pazza idea scritta apposta per lei:
Gianni Bella sta cominciando a farsi largo come cantautore (le vendite di Più ci penso stanno andando bene), ma non dimentica di essere il principale sarto di riferimento (sempre in tandem con Giancarlo Bigazzi) per la sorella Marcella, che proprio in quei mesi va molto forte con la ritmata Nessuno mai. Il disco uscirà pure in Germania e lì qualcuno deciderà di servirsene, con debita traduzione inglese del testo (Take the heat off me) per lanciare un gruppo vocale di giamaicani trapiantati in terra teutonica: i Boney M.:
Antonella Bottazzi, una sorta di De Andrè al femminile, ma non senza un minimo di personalità e originalità, ha da poco tentato la carta - Sanremo, ma non le è andata bene, forse perchè ha proposto una canzone troppo impegnata e magari anche un po' scomoda per la tematica trattata nel testo. Comunque il motivo, se pur musicalmente risente di certi accordi un po' alla Cabaret (nel senso del drammatico film musicale con Liza Minnelli, diretto da Bob Fosse, che ha avuto molto successo nei cinema di tutto il mondo nel 1972 - '73), è molto valido: Per una donna donna:
Amedeo Minghi, dopo un timido debutto datato 1966, ha finito col ripartire da zero. Oltre a collaborare con Edoardo Vianello e Wilma Goich, in quei primi anni Settanta scrive molte cose per altri. Per esempio, nella precedente edizione di Canzonissima egli ha offerto un assist vincente ai Ricchi e Poveri, entrati in finale con questa Penso, sorrido e canto:
Veniamo ora alla rubrica pomeridiana Su di giri, che offre agli ascoltatori, tra l'altro, due gustose novità. La prima riguarda Ornella Vanoni, che ha appena fondato una propria casa discografica, la Vanilla, e ha bagnato il debutto con un LP intitolato Ad un certo punto, contenente sette brani italiani e due brasiliani, tutti scritti da figure molto note nel campo della musica d'autore. Da questo 33 giri viene tratto il motivo La tana degli artisti, scritto da Corrado Castellari:
Lando Fiorini è sempre la voce di Roma, ma da tempo propone un discorso più moderno, meno tradizionalista o pseudo - turistico. La sua incisione più indovinata di quei mesi ha per titolo Er monno:
Dopo aver dato un'occhiata alle canoniche diffusioni discografiche, eccoci forse al clou della giornata. Il 27 luglio si sono concluse ufficialmente le trasmissioni della Piccola storia della canzone italiana, gustoso viaggio cronologico in parole e musiche curato da Antonino Buratti (forse il capostipite della dinastia che oggi trova nei vari Assante, Luzzatto Fegiz & C. gli elementi più forti) e Silvio Gigli, articolatosi in tre cicli (il primo andò in onda ai primi del 1972; il secondo nell'inverno 1972 -'73 e l'ultimo per metà 1974). Per celebrare degnamente il compimento di quest'ambiziosa e riuscita opera, caratterizzata da commenti critici, riascolti di dischi celebri, dibattiti tra storici dello spettacolo e del costume italiano, ritornelli accennati da alcuni cantanti con accompagnamento di pianoforte e soprattutto, a chiusura di ogni annata articolata in una o due puntate, un motivo - simbolo di quei dodici mesi ivi considerati, interpretato da un artista in voga nei primi Settanta, con l'accompagnamento delle grandi orchestre di Radio Roma o Radio Milano, il Secondo Programma radiofonico ha deciso di proporre per intero, in replica e nei tardi pomeriggi estivi, l'intera Piccola storia. Qualche tempo dopo, le trenta canzoni finali meglio riuscite saranno riunite in un doppio album fuori commercio, prodotto dalla stessa RAI e con una presentazione, affidata alla calda voce di Corrado Mantoni, atta a riassumere intendimenti e obiettivi dell'interessante iniziativa.
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Il pomeriggio del 4 settembre 1974 viene ritrasmessa la prima delle due puntate sul 1961, già diffusa nel marzo precedente. Per la canzone italiana il '61 è l'anno della definitiva affermazione del fenomeno dei cantautori, per cui vi invitiamo anche noi, in questa sede, a ripassarne i principali aspetti.
Non possiamo non cominciare dalla scuola genovese e dal suo esponente più importante (purtroppo l'unico oggi ancora vivente, ma comunque in piena attività pseudo - jazzistica): Gino Paoli. Dopo il successo de La gatta e de Il cielo in una stanza (anche grazie all'intensa interpretazione di Mina, uscita così dal clichè di urlatrice - rockettara all'italiana), l'ex - pittore nato casualmente a Monfalcone, ma genovesissimo nel cuore e nell'anima, vive un rapporto non solo di lavoro e di amicizia con la compagna di scuderia discografica Ornella Vanoni e proprio per lei scrive un valzer moderno destinato a far furore anche all'estero, grazie alla versione americana di Dean Martin che verrà usata qualche anno dopo nella colonna sonora del film Il volo della Fenice: la celeberrima Senza fine. Eccola nell'interpretazione dello stesso Paoli:
Comincia a farsi sentire pure Luigi Tenco, un giovanotto di origini piemontesi virtuoso del sax soprano e contralto (suona anche il pianoforte e la chitarra), ma timido, introverso e complessato. Eppure la stoffa d'autore non gli manca, oltre a una bella voce dolce e roca, proprio come quella di Nat King Cole. Già incisa nel 1960 con l'accompagnamento del complesso I Cavalieri diretto da Gianfranco Reverberi (con Enzo Jannacci al pianoforte), Quando conquista il pubblico in questa nuova versione sorretta da un'orchestra più ricca (senza contare la contemporanea interpretazione più commerciale di Peppino Di Capri):
Reduce dai trionfi di Arrivederci e de Il nostro concerto, Umberto Bindi affronta per la prima volta direttamente la platea del Salone delle Feste del Casinò di Sanremo dopo esserci già stato due volte come autore. A parte le polemiche e le ironie, dal sapore bigotto e paesano tipico del periodo, determinate da un'omosessualità tutt'altro che celata, il pianista e cantautore genovese non demorde e si affida ai versi del grande Giorgio Calabrese e al solito arrangiamento dal sapore sinfonico (preparatogli per l'occasione da Bruno Canfora e riletto in sala d'incisione da Enzo Ceragioli) per porgere, in coppia con la brava Miranda Martino, Non mi dire chi sei, che però avrà un successo commerciale appena minore rispetto ai precedenti brani da lui lanciati:
Anche se genovesi, i tre cantautori sopra ricordati lavorano a Milano, essendo sotto contratto con la Dischi Ricordi, un'etichetta nuova (esiste solo dal 1958) e aperta alle nuove tendenze canore, oltre a puntare su artisti già noti come Emilio Pericoli, il Quartetto Cetra e (neo - acquisto proprio del '61) Joe Sentieri. E pure dai locali di Brera e dei Navigli spuntano fuori personaggi nuovi e interessanti, come un ex - chitarrista country passato al canto dapprima in chiave rock 'n roll e poi adottando temi della vita di tutti i giorni, prima di maturare artisticamente e di dedicarsi definitivamente al teatro - canzone: Giorgio Gaber. Proprio nel 1961 il ventiduenne ragioniere, iscritto all'Università Bocconi in Economia e Commercio, racconta in musica, adottanto lo stile delle folk ballads d'Oltreoceano, la disavventura di un teddy boy del Giambellino: Gino Cerutti.
Nuove tendenze della canzone d'autore arrivano pure dalle Tre Venezie. Proprio dalla città lagunare proviene Pino Donaggio, un violinista diciannovenne che però, grazie all'attività dei propri familiari (suonatori di orchestre da ballo), è anche un valido cantante di musica leggera. Da due anni egli incide dischi, ma il successo gli arriva proprio al Festival di Sanremo del 1961 con un brano classicheggiante interamente composto e arrangiato da lui, orchestrato poi in sala da Angelo Giacomazzi: Come sinfonia. Sarà il primo gradino di una scala di trionfi anche mondiali, che porterà Donaggio anche a scrivere, molto più tardi, colonne sonore destinate a lungometraggi italiani, inglesi e statunitensi:
Arriva da Pola, quando ancora questa città apparteneva al Friuli - Venezia Giulia (e il personaggio di cui stiamo per parlare ha vissuto sulla propria pelle il dramma delle foibe, appartenendo all'interminabile schiera di profughi che nel 1947 lasciarono la città di origine, ormai annessa alla Jugoslavia del maresciallo Josip Brosz Tito), Sergio Endrigo, ex - contrabbassista e cantante del complesso di Riccardo Rauchi. Dopo aver inciso una serie di cover di canzoni in voga tra il '59 e il '60 per etichette minori assumendo i nomi d'arte di Sergio Doria e Notarnicola, dalla fine del 1960 finalmente egli, su suggerimento di Nanni Ricordi, scrive e incide canzoni. Dopo Bolle di sapone e Chiedi al tuo cuore , nel '61 il ventottenne polesano esce con un altro interessante singolo contenente da una parte La brava gente e dall'altra I tuoi vent'anni, canzoni delicatissime e con una certa dose di malinconia. Endrigo non è ancora iscritto alla SIAE, tanto che i brani in questione sono firmati da Mariano Rapetti (Càlibi), papà dell'allora esordiente Giulio (Mogol) e Renato Angiolini (Toang), ma si vede e soprattutto si sente già il proprio imprimatur. Per la cronaca, il 1961 di Endrigo finirà con il determinante passaggio alla RCA Italiana di Roma e l'incontro con Luis Enriquez Bacalov: nascerà un'amicizia destinata a protrarsi a lungo, salvo poi concludersi più di trent'anni dopo per un'antipatica questione di plagio. Eccovi I tuoi vent'anni, ma in una versione datata proprio 1974, tratta da un LP dedicato ai vecchi successi rivisitati da Endrigo con nuovi arrangiamenti:
Roma, la RCA Italiana, Ennio Melis, Vincenzo Micocci, Ennio Morricone: un vero e proprio paese di Bengodi che sta prendendo forma. Nel 1961 è quasi pronto lo stabilimento di via Tiburtina al km. 12, dotato di studi talmente spaziosi e attrezzati, da spingere perfino produttori, tecnici e artisti classici sotto contratto con la casa madre americana a sbarcare in Italia per incidere dischi di opere e concerti. Per intanto, la filiale italiana della Victor ha al proprio attivo il lancio della parola cantautore, risalente al tardo 1960 e dovuto proprio ai succitati Melis e Micocci, i quali tentano di valorizzare al massimo un gruppo di giovani interpreti delle loro stesse composizioni. A venire fuori in quel 1961 saranno in tre. Il primo è Gianni Meccia, scoperto da Domenico Modugno e che, dopo la burletta Odio tutte le vecchie signore (1959) e le modernissime Il barattolo e Il pullover (entrambe del 1960), canzoni andate molto bene (specialmente le ultime due), nel '61 approda anch'egli a Sanremo con Patatina, favoletta a tempo di cha-cha-cha che, pur non entrando in finale, cattura ugualmente il pubblico, specialmente (inutile dirlo) quello infantile:
Anche Edoardo Vianello, pro - cugino dell'attore comico Raimondo e come quest'ultimo romano di nascita e figlio di un veneziano, ottiene la propria consacrazione nell'autunno 1961, quando finalmente riesce a incidere un pezzo scritto alcuni anni prima assieme all'avvocato Carlo Rossi: l'originale storia di una scenata di gelosia nata per... un presunto capello biondo. Anche se Edoardo Vianello non lo ricorda più (come si può leggere nel libro C'era una volta la RCA, scritto nel 2007 da Maurizio Becker), l'arrangiamento e la direzione de Il capello sono di Luis Bacalov.
Comunque, la rivelazione del 1961 si chiama Nico Fidenco. Tra gli studi di Giurisprudenza e quelli di regia al Centro Sperimentale, Domenico Colarossi, romano ma di origine in parte abruzzese e in parte piemontese dell'Astigiano, trova tempo e modo di imporsi dapprima come cantante di colonne sonore originali di film nostrani (What a sky ! per I delfini di Citto Maselli; Just that same old line per La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini) e versioni italiane di temi hollywoodiani (su tutti Il mondo di Suzie Wong, su musica di George Duning), sia soprattutto come cantautore. Dopo Non è vero e Una voce d'angelo, ecco che in maggio arriva il colpo giusto, Legata a un granello di sabbia, motivo orecchiabile e di gusto, con un testo dal sapore vagamente immaginifico (un po' alla Modugno di Nel blu, dipinto di blu, per capirci): bastano pochi passaggi radiofonici e i juke - boxes delle località turistiche sono invase da questa canzone che porta oggi molto bene i suoi quasi 50 anni:
Come a volte avviene, capita che di Legata a un granello di sabbia si innamorino i turisti stranieri. Inoltre, la RCA Italiana ha scelto Fidenco quale attrazione principale di una tournée autunnale negli USA e in Canada di un drappello di propri artisti, anche perchè il milione di copie venduto da una filiale europea di una grande major statunitense va adeguatamente festeggiato. Morale: in America se ne prepara una versione inglese, ma l'adattamento del testo, in verità, non vale l'originale nemmeno della metà:
E così concludiamo il nostro viaggio nella canzone d'autore del 1961, a immagine e somiglianza di quello compiuto dagli autori della Piccola storia della canzone italiana di RadioRAI. Ci vuole però, in base alla tradizione di questo lungo e (torniamo a ripeterlo) interessante ciclo radiofonico, la canzone finale. Abbiamo il relativo contributo: Senza fine interpretata da Bruno Lauzi, con l'Orchestra di Radio Milano diretta da Pino Calvi (una vera e propria chicca, invero):
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Dopo il viaggio nella nostalgia, gli ascoltatori troveranno tra le informazioni di Radiosera di quel 4 settembre del '74 una notizia attinente al mondo della canzone, ma in negativo: lo scandalo delle cartoline truccate in Canzonissima '71.
Proprio quel giorno la procura di Torino invia una serie di avvisi di garanzia (in quel periodo si chiamano mandati di comparizione) a impresari, cantanti e discografici coinvolti in questa situazione di voti non regolamentari ai fini dell'esito della gara canora. Caso vuole che tra i nomi di chi è stato chiamato a deporre in Procura non vi sia quello di Nicola Di Bari, che aveva poi vinto quell'edizione dello spettacolo abbinato alla Lotteria di Capodanno, di cui certamente parleremo più ampiamente, e nei propri aspetti positivi, in autunno, in coincidenza con le date delle relative radioteletrasmissioni.
Il bailamme, la retrospettiva, le canzoni del momento: tutto questo viene trasmesso per radio mentre a San Giovanni La Punta, appena un po' fuori Catania, un chitarrista etneo di nome Giuseppe e la moglie trevigiana Maria Rosa diventano genitori di una bella bambina. I posteri sanno che la neonata, quando sarà grande, diverrà a propria volta una protagonista delle scene della canzone d'autore italiana e canterà, più o meno, così:
Finisce qui il nostro tribolatissimo (per ragioni di tempo) post, datato 4 settembre ma terminato di scrivere solo stasera, domenica 5. Speriamo che comunque il risultato conclusivo possa essere apprezzato da voi.
Vi diciamo sin d'ora che torneremo qui martedì 7 e riprenderemo la serie degli interventi dei nostri amici esperti.
Vi salutiamo e vi auguriamo una serena notte.
CBNeas
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