Questa rubrica sarà postata di mercoledì, ma sicuramente non ogni mercoledì. Si parla di arte, di artisti, di musei, di archeologia, di architettura… tutti argomenti che mi appassionano ma di cui non sono sicuramente un’intenditrice. Lo scopo di questa rubrica è quindi fare una chiacchierata su cose che vedo, sento, leggo, eccetera. Spero vi piacerà! :)
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By Sailko (Own work) [CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia CommonsSpinello Aretino è nato (indovinate un po’?) ad Arezzo, più o meno nel 1350, e sempre lì è morto il 14 marzo 1410. Fu discepolo di Jacopo del Casentino, a sua volta allievo di Taddeo Gaddi, il quale ebbe come maestro nientepopodimeno che Giotto. A ben vedere, infatti, pur nella mia ignoranza, ho notato che le opere di Spinello ricordano un po’ quelle di Giotto, o più in generale sono un perfetto esempio dell’arte del Trecento. Avete presente, quei dipinti aureggianti di Santi e personaggi famosi, molto simbolici e, forse per questo, poco naturali…Ora… a me questo tipo d’arte, onestamente, non fa impazzire. Ma studiando il contesto e il significato riesco comunque ad apprezzarla. Ne Il ritratto del diavolo vengono nominate parecchie opere di Spinello, ma tra quelle che più mi incuriosivano sono riuscita a trovarne veramente poche sul web, non so se perché inventate dall’autore del libro, o andate perdute, oppure semplicemente conosciute con altri nomi. Per fortuna però ho ritrovato l’affresco che mi incuriosiva di più, ovvero quello che dà il titolo al libro, che è quello che vi propongo in questo post. Si tratta del Combattimento tra Angeli e Diavoli proveniente da Sant’Angelo al Prato dei Diavoli, al momento conservato nel Museo di arte medievale e moderna di Arezzo.
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Di Sailko (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia CommonsL’affresco è molto frammentato, purtroppo, ma il soggetto è ancora ben visibile. Gli Angeli soprattutto sono quasi completamente intatti, mentre dei Diavoli riusciamo a vedere solo uno per intero. Questo un po’ mi dispiace, i diavoli mi incuriosivano molto di più, anche, come ho detto, per via del romanzo. La trovo comunque un’opera molto affascinante, estremamente realistica nonostante il tema e lo stile siano tutt’altro.Come ho scritto nell’introduzione alla rubrica, non pretendo di fare una lezione di Storia dell’Arte con questi Mercoledì al Museo. Prima di leggere Il ritratto del diavolo non conoscevo né quest’opera né questo autore, e mi faceva piacere condividere questa scoperta. Spero di avervi se non altro incuriosito!
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Argomenti
arte, Mercoledì al Museo