Questa rubrica sarà postata di mercoledì, ma sicuramente non ogni mercoledì. Si parla di arte, di artisti, di musei, di archeologia, di architettura… tutti argomenti che mi appassionano ma di cui non sono sicuramente un’intenditrice. Lo scopo di questa rubrica è quindi fare una chiacchierata su cose che vedo, sento, leggo, eccetera. Spero vi piacerà! :)
Calco della Statua dell’Augusto di Prima Porta. Da Archeo Gennaio 2005. Fonte.
Nonostante l’emozione di questa testimonianza così ben conservata, devo ammettere che l’idea delle statue colorate un po’ mi stranisce, non riesco proprio ad accettare il fatto che tutto quel candore a cui sono abituata fosse a quel tempo completamente coperto dal colore. Anche perché quando poi vedo qualche riproduzione moderna di qualche famosa statua con l’aggiunta del colore… l’effetto non mi entusiasma poi molto! Guardate per esempio la statua qui a sinistra.Non è osceno?!?! Alla conferenza il relatore ci ha detto che è stata definita “un trans che chiama un taxi”, ed è proprio quella l’idea che dà! Insomma, il risultato è piuttosto pacchiano! Eppure, pare che agli antichi le statue piacessero così, perché non dovevano essere solo delle rappresentazioni, dovevano essere vive! In questa statua, realizzata con un marmo molto pregiato, la pelle era stata lasciata bianca, mentre ce ne sono altre in cui è stata colorata di rosa, quindi questa qui è anche meno “carica” di altre, meno… come dire… un pugno nell’occhio! ;) L’unica cosa che davvero mi piace è il busto con la “finta” corazza. In pratica Augusto dovrebbe indossare un pettorale, così pare guardando la statua com’è oggi, ci sono le cinghie sulle spalle, i contorni sono evidenti e ci sono i fregi in rilievo. Eppure non è stata trovata traccia di colore a parte quelle che vedete in questa immagine, dando quindi l’idea che i fregi siano posti sul petto nudo dell’Imperatore. Ora, credo che questa cosa abbia un qualche significato (la statua di per sé è piena di simbolismi), e probabilmente è stato anche detto alla conferenza, ma non lo ricordo. Però ricordo di aver visto un’immagine ingrandita in cui effettivamente, per come sono evidenti le linee dei muscoli e i capezzoli, sembra proprio che i disegni spuntino dalla pelle stessa di Augusto.Ma vabbè, mi sto dilungando su una sola statua, quando invece volevo parlare in generale dei colori. La conferenza è stata molto interessante perché non ha parlato solo delle opere ma anche degli studi che sono, o in alcuni casi non sono stati fatti su questo argomento. Pare infatti che per molti anni gli archeologi abbiano quasi deciso di ignorare le tracce di colore e fare come se non ci fossero, anche se è già dall’Ottocento che sono state trovate e che quindi si è scoperta la policromia delle opere in marmo dell’antichità!Voi che ne pensate di questa faccenda del colore? Lo sapevate che le statue di marmo erano colorate? Vi piacciono? O le preferite bianche?Visto che abbiamo parlato di Augusto, che cito spesso anche a proposito del telefilm Roma, ho pensato di lasciarvi un video in cui Claudio Amendola spiega brevemente come Augusto diventò imperatore.
*togatotogadignitasciviscapite velatopietas
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Argomenti
arte, Mercoledì al Museo