- Io riduco i rifiuti - Io costruisco un centro di compostaggio - E io un bell'inceneritore! -
Mettete insieme questi elementi: bocciatura della petizione popolare che chiedeva un centro di compostaggio regionale; la partecipazione alla settimana europea per la riduzione dei rifiuti; la costruzione di un prossimo pirogassificatore. Cosa salta fuori? All’apparenza una totale schizofrenia: se si riducono i rifiuti e se si usano per produrre compost, non serve un inceneritore. Che invece è la scelta politica di questa amministrazione regionale. Allora perché educare i cittadini a smaltire sapientemente gli scarti, se per far funzionare la macchina occorrono diversi quintali di monnezza? Questa è stata infatti una delle motivazioni per la bocciatura del centro di compostaggio: la fame mostruosa dell’inceneritore. Allora? Perché tutte queste belle iniziative? Propaganda. Si tratta di semplice e pura propaganda per darci l’illusione di essere bravi cittadini europei. Della riduzione dei rifiuti non importa un fico secco. La signora Rosetta Bertolin scrive alla Stampa, invitando i concittadini a un gesto di protesta nei confronti del futuro impianto di incenerimento. Il gesto consisterebbe nel limitare al massimo il conferimento dei rifiuti, adottando il compostaggio domestico, praticando una differenziata molto rigorosa e chiedendo all’amministrazione competente di applicare il passaggio da tassa a tariffa come prevede la legge (la tassa è una cifra fissa, la tariffa è sul peso dell’immondizia prodotta). Parole sante che vanno condivise. Ma la nostra amministrazione sa già come provvedere alla bulimia dell’inceneritore anche senza i nostri rifiuti. Molto probabilmente saranno quelli della Campania e di chissà quale altro posto, tutti insieme appassionatamente, che alimenteranno il pirogassificatore. La chiameranno solidarietà… sappiamo che si tratterà di business. Respireremo merda di mare.