Magazine Famiglia
Avevo cominciato questa estate, ma era ancora troppo piccola e tenerla buona più di un quarto d’ora era praticamente impossibile. Era più attratta dai codini della bimba accanto o dalle scarpe con le luci del ragazzetto di fronte che di quello che accadeva sul palco non gliene fregava niente.
Ci ho riprovato ora e con un pizzico di perseveranza e due di pazienza , il nostro sabato pomeriggio si sta trasformando in un momento speciale.
La prima volta che siamo entrate in teatro, era un tutt’uno con la mia gamba tanto la stringeva forte, aveva paura del buio e guardava gli artisti sul palco con un occhio aperto e l’altro coperto dalle mani. Il silenzio, poi, la incitava a sparare parole a tutto volume, disconnesse e senza senso per il puro gusto di sentire l’effetto che facevano.
La seconda volta le mani le usava per applaudire ma la mia gamba doveva essere sempre a distanza di sicurezza. Il tono della voce si era abbassato e le storie cominciavano a diventare interessanti.
Dalla terza in poi, indipendenza totale: prende posto da sola e non si preoccupa che io le stia dietro o meno. Ascolta le storie e ne percepisce i passaggi che la colpiscono di più, sta in silenzio o parla sottovoce e questa si che è stata una conquista.
Merenda a teatro si chiama questa iniziativa per bambini e mi piace per diversi motivi.
Mi piace perché è pensata a misura di bambino, tempi brevi e concisi, messaggi chiari e attività dinamiche.
Mi piace perché “costringe” i genitori a stare con i figli, il teatro non si trasforma in un baby parking o in una ludoteca. In teatro genitori e figli stanno insieme, lavorano insieme, collaborano e passano del tempo insieme in maniera alternativa e istruttiva.
Mi piace perché si passano tanti bei messaggi ai più piccoli, che noi crediamo essere troppo piccoli per capire e invece capiscono benissimo.
Mi piace perché è diversa, perché non punta a tenere impegnati i piccoli per dar spazio ai genitori, punta ad insegnare ai piccoli e ai lori genitori, insieme.
Ma che fanno i bambini in teatro? Imparano l’arte secondo me, in ogni sua forma.
Si leggono e si interpretano le favole, favole di origini diverse tra loro, inconsuete, asiatiche, europee, africane.
Prima di leggere la favola il “Professore” e i suoi aiutanti, due gemelli, uno bianco e uno nero, perché uno è nato di giorno e l’altro è nato di notte, danno delle informazioni sul paese di origine della storia. Info semplici e basilari che i bambini possono ricordare, infatti la rana sa che in Tunisia ci sono i cammelli e nelle filippine si mangia il riso.
La danza introduce le storie, un momento che io trovo estremamente affascinante e comunicativo. I bambini ne sono rapiti.
Poi tutti sul palco, silenzio, comincia la storia. E qui la magia si compie. Sarà la bravura dei ragazzi del Cerchio di Gesso, sarà la magia del tetro, ma cala il silenzio e quando il pubblico per il 70% ha un età compresa tra 0 e 7 anni, ditemi voi se non è magia. Ok, non dura molto, ma dura il necessario a creare la magia. Il “mamma!!” di turno sparato e urlato a tutta gola non manca mai e si sa i bambini sono emulatori e solitamente dopo il primo arriva anche il secondo, il terzo e via dicendo, fortunatamente le storie sono brevi.
Per merenda, pane e nutella, succo di frutta e un dolce tipico originario del posto da cui proviene la storia letta. Oggi abbiamo assaggiato un dolce a base di banane dal gusto discutibile ma interessante, per lo meno assaggiandolo so che se dovessero offrirmelo in futuro è preferibile non accettare.
Con lo stomaco pieno si lavora meglio. Spazio all’arte con i laboratori del Gas. Grandi è piccoli alle prese con forbici, colla, carta e tappi di sughero per realizzare dei lavoretti sempre legati al paese della storia letta. Impresa di oggi.: costruire una canoa con due punti di equilibrio. ?!?
Non è un bel modo per passare il pomeriggio? Forse si , forse no, non lo so.
A noi piace così e abbiamo cerchiato i sabati di rosso sul calendario.
Per non dimenticarcelo, se mai accadesse.
Ah! domenticavo sapete l'unico neo qual'è? Che la mia età è piu vicina a quella dei bambini che a quella dei genitori, passando per la sorella o addirittura per la baby sitter della rana!
C'est la vie!Bonne nuit et bonne semaine!
Song: Dire Straits - On Every Street
Ps: vi ricordo che tutte le mie foto le potete trovare su Flickr qui!
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