Posted on 11 giugno 2013 di Istanbul, Avrupa
Le proteste di piazza Taksim – e l’enfasi posta sui problemi della democrazia turca e sulla frattura laici vs. conservatori islamici – hanno messo in secondo piano (vabbè, anche prima non è che se ne parlasse granché) quello che è invece il vero cambiamento epocale degli ultimi anni: il tentativo da parte dell’Akp di rendere la Turchia di nuovo plurale e polifonica alla Turchia, attraverso la restituzione di diritti e di dignità alle minoranze etno-religiose in precedenza ignorate e vessate dall’autoritarismo laicista e nazionalista (nel senso più ristretto ed esclusivo del termine).
Ultimo esempio, la messa celebrata dal Patriarca greco-ortodosso Bartolomeo nella chiesa di Santa Macrina – dopo 90 anni di chiusura – che si trova nella provincia di Niğde, in Anatolia centrale: uno dei molti gesti simbolici di apertura tra cui spiccano la ripresa delle celebrazioni eucaristiche – una volta all’anno, sempre dopo 90 anni di silenzio – nel santuario di Sümela vicino a Trabzon e la restituzione delle proprietà confiscate dallo stato alle minoranze musulmane nel corso dei decenni. Santa Macrina, santa cristiana di Cappadocia.