Il satellite naturale di Mercurio scoperto dalla sonda Messenger della NASA il 31 marzo 2012. Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington Immagine disponibile su: http://messenger.jhuapl.edu/gallery/sciencePhotos/pics/Caduceus%20Composite.png
In base alla data di pubblicazione dell’articolo, 1 aprile 2012, possiamo concludere che questo è un bel pesce d’aprile del team dii Messenger. Al momento non vi sono satelliti intorno a Mercurio, anche se la sua superficie è fortemente craterizzata e quindi, in passato durante la sua formazione, dei satelliti “momentanei” devono esserci stati attorno al pianeta. Ve lo propongo, con qualche giorno di ritardo.
Questa immagine è la prima prova che Mercurio ha un piccolo satellite naturale. Visibile come un punto luminoso, l’immagine è stata scattata il 31 marzo 2012 dalla Wide Angle Camera (WAC) a bordo del Mercury Dual Imaging System (MDIS) della sonda Messenger della NASA a circa 16 200 chilometri di distanza dalla superficie del pianeta. La luna è di circa 70 metri di diametro e orbita ad una distanza media di 14 300 chilometri. Un nome suggerito per questo satellite è Caduceus, o Caduceo, in onore al nome romano del dio Mercurio e tale proposta è stata presentata all’International Astronomical Union (IAU), che è responsabile dell’assegnazione dei nomi agli oggetti celesti.
Questa scoperta offre un’opportunità che non ha precedenti per prelevare dei campioni dal sistema di Mercurio come Nat Mac Rulf, Project Scientist della Missione Messenger, ha spiegato. “Dobbiamo ancora identificare un campione da Mercurio in una qualsiasi delle collezioni di meteoriti che abbiamo qui sulla Terra. Tale campione potrebbe permetterci di avere una visione critica della composizione chimica di Mercurio e dell’evoluzione nel tempo della sua crosta terrestre, portando ad una migliore comprensione di come il pianeta si è formato ed evoluto. Se riuscissimo ad ottenere un campione del satellite Caduceo, tale campione darebbe valore scientifico alla missione Messenger al di là di tutti i più fantasiosi sogni”.
Un progetto per un ipotetico rientro a Terra del campione di roccia del satellite di Mercurio è già in fase di progetto. Burt Panini, Project Manager della missione Messenger, ha tenuto una riunione urgente qualche giorno fa con il team che si occupa delle operazioni e della navigazione/rotta della Missione Messenger per capire se la sonda spaziale potrebbe venir inviata verso la nuova luna. Dopo un lungo e difficile dibattito, si è presa una decisione unanime: quella di abbandonare le manovre di correzione dell’orbita, in programma per i prossimi mesi che avrebbe dovuto posizionare la sonda in un’orbita con periodo di otto ore. Il nuovo piano prevede di utilizzare il rimanente carburante per far scendere Messenger sul satellite Caduceo. “La nostra analisi dettagliata ci dice che se operiamo ora con la giusta traiettoria, Messenger potrà impartire un un sufficiente momento alla luna per liberarla dall’azione gravitazionale di Mercurio e posizionarla in un’orbita che interseca quella terrestre sufficiente per il recupero di un meteorite di Mercurio” ha affermato Panini.
Questa azione costituirà la base di una nuova richiesta alla NASA dal team di Messenger per una missione avanzata, provvisoriamete chiamata “Messenger Infinitesimally Nudging Caduceus” (MIN-C). Una volta che MIN-C verrà approvato dalla NASA, la sonda sarà destinata per una traiettoria collisionale. Se il satellite di Mercurio, Caduceo, verrà con successo slegato dalla forza di attrazione di Mercurio e posto su una traiettoria in modo da raggiungere la Terra, possiamo aspettarci che questo piccolo satellite arrivi sulla Terra entro il 2014. “Il rischio per la popolazione è effettivamente piccolo” ha affermato Adam McJames, a capo della missione Messenger. “Abbiamo previsto un percorso che porterà questo satellite verso la Terra in una remota località ghiacciata, chiamataTerra di Wilkes, in Antartide. Questa traiettoria permetterà di evitare tutti i centri abitati e il sito dell’impatto della luna sarà in una posizione strategica, a portata di mano per il recupero da parte del personale scientifico della Stazione McMurdo americana”.
In caso di successo, la missione MIN-C di Messenger segnerà il primo successo riportato dell’arrivo sulla Terra di materiale dal sistema di Mercurio. Inoltre, servirà come base per una nuova classe di missioni scientifiche attualmente in sviluppo presso l’Applied Psychics Laboratory per una missione che si poserà su Mercurio per un’analisi in situ in raggi X della composizione della superficie. Questa missione verrà denominata Hermean On-s.urface Analysis with X.
Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington.
Fonte Messenger/NASA: http://messenger.jhuapl.edu/gallery/sciencePhotos/image.php?page=1&gallery_id=2&image_id=811