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Metafisica dei tubi di Amelie Nothomb

Creato il 07 luglio 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

Amelie Nothomb

Capitan Salgari

Amélie Nothomb (Kōbe, 13 agosto 1967) è una scrittrice belga. Figlia di un ambasciatore belga, membro di una delle famiglie brussellesi più in vista ha trascorso la sua infanzia in Giappone, per poi trasferirsi in Cina per ragioni diplomatiche.

Sito dedicato all’autrice: http://www.amelienothomb.com/amelie/index.aspx

Il Corsaro Nero
Titolo: Metafisica dei tubi
Autore: Amelie Nothomb
Serie: //
Edito da: Guanda (Collana: Le Fenici Tascabili)
Prezzo: 8,90 € 
Genere:  Narrativa
Pagine: 128 p.
Voto
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Metafisica dei tubi di Amelie Nothomb
 
Metafisica dei tubi di Amelie Nothomb
 
Metafisica dei tubi di Amelie Nothomb
 

Trama: Un romanzo in cui l’autrice ripercorre i suoi primissimi anni di vita. Una bambina nata in Giappone da una famiglia belga, il suo passaggio da “tubo” con tre sole occupazioni, immobile e onnipotente quanto Dio, a creatura collerica e urlante, infine a essere umano che scopre la propria capacità di articolare pensieri e frasi. Una autobiografia che parla del primo impatto con la vita e dell’attrazione della morte, della scoperta del linguaggio e della bellezza della menzogna.

Recensione
di Debora

Si incontrano anche grandissimi idioti che si gloriano di non ascoltare mai musica, di non aprire mai un libro o di non andare mai al cinema. Ci sono anche quelli che sperano di suscitare ammirazione per la loro assoluta castità.

 

Metafisica dei tubi di Amelie Nothomb
Questa volta voglio rendervi partecipi di una mia nuova scoperta letteraria: Amelie Nothomb. Un’autrice che non manca mai tra gli scaffali di una libreria, ma non so perché non me ne ero mai avvicinata.
Questa volta, vuoi la voglia di fare nuove scoperte e vuoi il non aver voglia di affrontare un “mattone” di molte pagine, mi sono accostata a questa autrice. 
Il libro è un’autobiografia della stessa autrice che ci presenta la sua infanzia in Giappone, terra che mi affascina moltissimo, e forse anche per questo mi sono avvicinata ad Amelie. La particolarità è che è un’autobiografia davvero strana e innovativa.
Non è la solita letteratura. Questo è certo. La sua scrittura non annoia, non è mai pesante, la costruzione del discorso è molto semplice, lineare. Forse definire il suo stile filosofico è un po’ esagerato, ma il suo estremizzare alcune situazioni, il renderle quasi comiche data l’assurda verità, fa meditare il lettore che si trova catapultato appunto in un mondo metafisico, che va al di là del concreto. A mio parere, Amelie subisce l’influenza di alcuni autori giapponesi che hanno una scrittura molto evocativa e strana, direi io. La Nothomb ci innalza, quindi, dal puro e semplice fatto concreto, non ci racconta solo la sua storia ma ci fa riflettere su molti aspetti della vita.

Inizialmente la bambina, protagonista indiscussa della storia, che ci racconta l’autrice è onnipotente. Parla come se fosse Dio, perché forse, interpreto io , è appena arrivata nel mondo terreno lasciando un mondo divino. I genitori sono preoccupati perché non si muove, non ha nessuna reazione agli eventi esterni. Poi accade qualcosa di strano, un’evento improvviso, la scoperta di un piacere, la CIOCCOLATA, ed ecco che esce tutta la sua rabbia, la sua frustrazione per il non poter parlare. La parola, che grande cosa! Senza di essa, comunicare i propri bisogni è davvero complicato. 
Ma torniamo a ciò che aveva scatenato tutto. Per la Nothomb occorre vivere con piacere, occorre assaporare per vivere. Non ci si può privare di cose belle, buone, piacevoli come la cioccolata!
In questo momento, la bambina trova forse anche la sua identità. E’ curioso come in questo passo di trasformazione l’autrice sottolinei la trovata identità della bambina con ripetizioni continue di parole come  ME e IO.

Il piacere è una meraviglia che mi insegna che io sono io. Io sono la sede del piacere. Io sono il piacere: ogni volta che ci sarà il piacere, ci sarò io. Non esiste piacere senza di me, non esisto io senza piacere!

Qui si scoprirà avere anche una certa dose di egoismo infantile. Poco a poco, ritrova anche la consapevolezza del mondo esterno; non esiste solo un IO, ma anche un mondo. Ed esso è ancora più bello se lo si scopre nel momento in cui si crede di morire. Nei momenti più difficili può così arrivare la consapevolezza della bellezza della vita e della natura che ci circonda. Certo, è una bambina speciale che coglie ogni minima sfumatura della vita, del mondo degli adulti, ma forse perché ci vuole proprio insegnare che basta aprire di più il nostro sguardo per capire il mondo.
Insomma, un’autrice che definirei geniale e che consiglio assolutamente a tutti, perché in poche pagine riesce a dare molto. Non sempre un libro di poche pagine è privo di contenuti, e questo ne è la prova!

Metafisica dei tubi di Amelie Nothomb

Autore articolo: Debora

Lavoratrice (naturalmente precaria) nelle scuole materne, 27enne, che adora i bambini, i cani e naturalmente i libri e la lettura. Debora ama viaggiare ma data la precarietà preferisce farlo attraverso i libri.


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