Sappiamo che alcune di queste cose sono vere (c'è anche la foto, qui sopra, con Bob, Sprague ed Ike!): Robert A. Heinlein reclutò il suo collega scrittore Isaac Asimov per lavorare in un laboratorio di ricerche presso il Philadelphia Navy Yard, nel corso della seconda guerra mondiale. Ci sono voci insistenti che la cosa avesse a che fare con la sparizione e la riapparizione della USS Eldridge e con quello che è stato definito il “Philadelphia Experiment”, avvenuto nell'ottobre del 1943. All'inizio di quell'anno, L. Ron Hubbard venne sollevato dal comando della Marina americana, a causa di un incidente bellico avvenuto in acque territoriali messicane. Ci sono storie contraddittorie a proposito di quello che fece per il resto della guerra. Hubbard fu anche coinvolto con Jack Parsons che è stato uno dei pionieri della corsa allo spazio americana, ma anche uno dei più famosi occultisti di quel paese. C'è poi la faccenda di Cleve Cartmill e della pubblicazione del suo racconto "Deadline", pubblicato su Astounding Science Fiction da John W. Campbell, che portò ad un'indagine dell'FBI sulla possibilità che gli scrittori di fantascienza stessero rivelando "segreti atomici" al nemico.
E qui arriva Paul Malmont che prende tutte queste piccole curiosità storiche, ci aggiunge qualcuna delle leggende che girano intorno al nome di Nikola Tesla, e le mescola insieme dentro un romanzo in cui gli scrittori di fantascienza diventano avventurieri alla Indiana Jones; un romanzo il cui titolo - The Astounding, The Amazing, and the Unknown - vuole citare le tre più importanti riviste di genere dell'epoca. Avventurieri che, però, non perdono la loro caratterizzazione reale, per cui vediamo Heinlein ed Asimov distratti dai loro problemi matrimoniali, o Hubbard frustrato dal suo fallimento come eroe di guerra, mentre fa i primi passi verso la formulazione di quella che sarà Scientology, e tutti quanti ossessionati dal loro mestiere di scrittori che cercano di vendere più storie possibili alle riviste migliori, oppure che sognano di venir fuori dal ghetto del Pulp per poter finalmente scrivere "veri libri".
A caccia di informazioni circa il Progetto Wardenclyffe, il progetto abbandonato di Nikola Tesla, Robert Heinlein ed il suo "Kamikaze Group", composto da Isaac Asimov, L. Sprague de Camp, L. Ron Hubbard e Walter Gibson, si ritrovano intrappolati nelle caverne che giacciono sotto l'Empire State Building. L'unica possibilità che rimane loro, è quella di provare a trasportare la loro prova - un'invenzione di Tesla - attraverso le gelide acque sotterranee del Minetta, sperando di riuscire a trovare una via d'uscita.
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"Ehi, Ike", disse Sprague, usando un brillante tono colloquiale che non sarebbe stato fuori luogo davanti ad una tazza di caffè.
"Smettila di chiamarmi in quel modo", rispose Isaac, dimenticandosi, per un attimo, del rischio di annegare. Che poi era l'intento di Sprague.
"Volevo domandarti. Cos'era quella cosa di cui vi chiedeva Gernsback? GhuGhuism".
L'acqua, ora, era salita sopra la cintura di Isaac. E lui non poteva più ignorare il fatto che il torrente continuava a crescere sempre più. "E' una religione che hanno creato i miei amici Johnny Michel e Donald Wollheim. Una religione per appassionati di fantascienza".
Dietro di lui, Ron grugnì.
A Isaac non importava se lo scrittore si stesse prendendo gioco di lui. Non proprio.
"Era uno scherzo", spiegò. "Una specie. Michel aveva avuto un'idea, credo, a proposito del fatto che la fantascienza potesse diventare, in ultima analisi, un movimento politico. Come se le persone che più hanno voluto immaginare il futuro, dovessero procurare un futuro. Era molto serio in proposito. Wollheim suggerì che forse il 'Michelismo', come lo chiamava lui, non stesse avendo un così grande successo perché il 'fandom' somigliava più ad una religione che ad un movimento politico. Cristo, sta diventando davvero profondo, non è vero?". I suoi piedi erano già diversi metri che non toccavano.
"Vai avanti con questa storia della religione." Ron sembrava essere senza fiato.
"GhuGhuism, lo chiamò così Wollheim. GhuGhu era uno scarafaggio gigante che viveva sul fianco di una montagna di un pianeta chiamato Vulcano, e che controllava Wollheim manipolando la sua mente per diffondere la sua parola. Ma io non sono mai stato Ghuish".
"Ehi" chiese Hubbard, "ha mai risposto GhuGhu alle vostre preghiere?"
"No."
"Peccato. Adesso avremmo potuto usare l'orecchio di un dio non troppo occupato."
Un bagliore grigio-verde si soffondeva da quello che sembrava essere la fine del tunnel, solo che non poteva venire frainteso in alcun modo per essere la luce del giorno. L'apertura, distante, apparentemente rotonda, era divisa nettamente in due, la parte superiore illuminata, quella inferiore buia e piena d'acqua. Poteva vedere le teste galleggianti dei suoi amici, mentre lottavano per continuare a procedere. Isaac cercò di trovare un appiglio sulla parete destra del tunnel, le sue unghie graffiarono una superficie ruvida e questo servì a rallentarlo un po'. Le dita ferite ci avrebbero messo qualche giorno a guarire. Nonostante tutto, sorrise. C'era una parte di lui che pensava ancora che potesse sopravvivere. Un istante dopo, l'impatto del corpo di Ron che sbatteva contro il suo gli portò via l'ultima traccia di buon umore. Insieme vennero di nuovo afferrati dalla corrente, verso il punto finale.
Quando riemerse, Isaac, sentì voci gridare, senza comprendere da dove provenissero. C'era acqua nei suoi occhi, nelle sue orecchie. Una mano lo afferrò per il bavero della giacca, tirandolo verso la parete. L'acqua schiumava e ondeggiava intorno a lui. Le sue mani, come dotate di vita propria, trovarono qualcosa di metallico e lo strinsero strettamente, in maniera quasi involontaria. I suoi piedi vennero portati avanti dalla corrente, ma la presa tenne.
"Ti ho preso, Ike". La voce di Bob. Calma. Rassicurante. Vicina.
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- estratto da "The Astounding, The Amazing, and the Unknown" di Paul Malmont (Simon & Schuster)