Metamedicina: quando la malattia parla

Creato il 10 luglio 2012 da Rossellagrenci

Cos’ è la Metamedicina? La parola deriva dal greco e significa letteralmente “andare oltre”. La parola meta era utilizzata anche nella lingua pāli, un idioma indiano utilizzato all’epoca di Gesù, e significava “compassione”. Da qui il significato moderno di Metamedicina, ovvero una medicina compassionevole capace di andare al di là del conosciuto.

Per fare una similitudine, se la malattia è un iceberg, la medicina moderna agisce sulla punta di questo, la parte visibile, ovvero il sintomo, attraverso l’uso di farmaci e della chirurgia. La Metamedicina, invece, prende in considerazione la parte nascosta di questo. La parte “nascosta” dell’uomo è la dimensione interna delle emozioni, dei sentimenti e dei ricordi che originano il disagio e la malattia. La Metamedicina è stata ideata da Claudia Rainville negli anni 80.

Ed è di questo che tratta il libro uscito da poco in libreria: La guarigione è dei pazienti.

L’approccio proposto dall’autrice, Maria Gabriella Bardelli, focalizza la sua attenzione sulla parte inconscia, sui sentimenti, sulla realizzazione personale, e agisce sulla sfera emotiva, aiutando il soggetto a liberarsi dalle emozioni che provocano lo stato di malessere e che danno origine a disturbi.

L’autrice, che ha sofferto per anni di una forma acuta di emicrania, basandosi sulla sua esperienza personale racconta come è stato importante, per la sua guarigione e in generale per la sua vita, scoprire la stretta correlazione tra la psiche e il corpo alla base della Nuova Medicina del dottor Hamer e la tecnica dell’«ascolto profondo» propria della Metamedicina di Claudia Rainville.


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