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Sono trascorsi pochissimi giorni dal viaggio di Capodanno in Slovenia e voglio iniziare il nuovo anno con un'esplosione di colori. Gialli, rossi, verdi, neri, blu che caratterizzano il quartiere di Metelkova nella città di Lubiana. Un concentrato di streetart, installazioni, collage di materiali di recupero che promuovono un viaggio attraverso l'arte urbana e la cultura underground nella periferia della capitale slovena.
Colori e installazioni che rappresentano una forma di protesta, un'espressione pacifica di dissenso contro la demolizione del vecchio distretto militare, testimone storico della guerra di indipendenza contro l'ex federazione jugoslava. Una rivoluzione a colpi di pennelli e bombolette spray. Artisti e geni del recupero nel 1993 occuparono pacificamente la zona, dando vita ad un quartiere dipinto, decorato con estro e fantasia. I materiali utilizzati e riassemblati provengono da oggetti d'uso quotidiano come sedie, utensili e vecchie cornici.
Su un edificio di Metelkova sono riuscita a contare:- 1 metro per bambini- 1 tamburo dotato di sensore: quando passi al di sotto comincia a suonare! - 22 cornici di diverse dimensioni- 7 cassette della posta e 1 macchina in miniatura adagiata su una di queste!
- 2 sculture in pietra (2 teste, per l'esattezza) - 1 ruota a raggi- lo schienale di una sedia di legno
Ho contato bene?
Il quartiere di Metelkova è un laboratorio d'arte e sperimentazione a cielo aperto che continua a far discutere e (nonostante tutto) a sopravvivere. In ogni periodo dell'anno è sede di mostre, esposizioni e concerti e nelle sue vicinanze troverete anche il MSUM, museo di arte contemporanea di Metelkova. Due tappe insolite che evidenziano il lato creativo della capitale più piccola d'Europa, situate in un quartiere che rilascia due insegnamenti: 1) si protesta creando una soluzione2) si può dare nuova vita a ciò che si crede inservibile o perduto
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