Trama:Tutto inizia in modo strano. Fin dalle prime righe, l’atmosfera di questo romanzo è strana, inquietante. Non sappiamo dove siamo, o meglio, sappiamo che esiste una grande Casa dove tutto è ordinato, pulito, perfetto.
E la casa si trova su un’isola deserta, dove 64 ragazzi vivono sottoposti a una rigida educazione marziale.
Divisi in gruppi, ciascuno con un colore diverso, devono obbedire agli ordini dei Cesari, che li sorvegliano a vista, li puniscono quando non osservano le regole e soprattutto vietano loro di fare domande.
I giorni nella casa passano praticando giochi di squadra e studiando le materie imposte dai Cesari, anche se non mancano, nonostante i controlli, momenti di solidarietà.
Ma la loro peggiore paura è crescere troppo, ed essere portati via dalla Casa. Ma verso quale destinazione?
Méto è un Rosso, uno dei più grandi. Non ha nulla da perdere, e si rifiuta di obbedire ciecamente. Per questo cerca alleati fra gli altri ragazzi per tentare di conoscere la verità: dove si trovano lui e i suoi compagni? Perché non ricordano nulla della vita prima della Casa? Quale futuro li attende? È venuto il momento di ribellarsi, giocare il tutto per tutto, e niente sarà più come prima.
Méto mescola con originalità e sapienza molti ingredienti intriganti: la letteratura carceraria e la descrizione di un’ambiente dove la libertà dell’uomo in grado di pensare autonomamente, fa paura al potere. Le suggestioni di un mondo antico, spartano e le regole di un’avventura tutta al maschile, in un mondo senza donne, e senza suoni. E ancora, i colpi di scena del romanzo di investigazione che procede per misteri ed enigmi da risolvere.
Yves Grevet ha la straordinaria capacità di plasmare un’atmosfera suggestiva e claustofobica, dove crea situazioni complesse e a volte drammatiche, mantenendo però uno stile freddo, oggettivo, distaccato.
Quello di Méto non è un mondo allegro, ma concentrazionario e incerto nella sua soluzione finale: ribellarsi è indispensabile, ma come finirà la battaglia tra i costruttori di una società condizionatrice, da una parte, e i ragazzi, in definitiva i loro figli, dall’altra? E, una volta abbattuta la mostruosità, che mondo alternativo saranno in grado di costruire questi giovani ribelli?
L'autore:Yves Grevet è nato nel 1961 a Parigi, ma ha trascorso tutta l’infanzia a Vitry-sur-Seine (Val-de-Marne) in compagnia dei due fratelli maggiori. Autore di teatro, insegnante in un liceo nella periferia parigina e docente di scrittura creativa, con la trilogia di Méto ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti sia della critica che da giurie di librai e giovani lettori. Tra cui Prix Tam-Tam (2008), Prix del Collegie du Doubs (2008), Prix Enfantaisie, Svizzera (2009), Prix Roseau d’or (2009), Prix Gragnotte della città di Narbona (2009), Prix Chasseurs d’histoire (2009).
Recensione:
II volume della trilogia
Ecco un romanzo di cui non avevo mai sentito parlare prima: grande errore dell'editoria italiana.E' così concentrata a portare in patria qualsiasi storia proveniente da oltreoceano che presta pochissima attenzione alle novità d'oltralpe.
Fortuna che non tutte le case editrici sono così, e c'è da ringraziare le edizioni Sonda se anche qui da noi ci è stata data la possibilità di leggere il primo volume di Méto - La casa.
Dando uno sguardo nel web ci si riferisce a Méto come un romanzo d'avventura... non so i due volumi successivi cosa ci porteranno (Méto - L'isola e Méto - Il mondo) ma personalmente ho vissuto la lettura di questo primo volume considerandolo a tutti gli effetti un romanzo distopico.
Méto è un ragazzo, forse ragazzino, incerta è l'età, che vive nella Casa con altri 64 compagni, tutti di sesso maschile, divisi tra loro per colore.
I maggiori d'età appartengono ai Rossi, e saranno anche i primi ad abbandonare la Casa, anche se nessuno sa dove andranno, o quando, e con chi.
La loro vita è scandita da allenamenti, lezioni, pasti: il tutto rigorosamente controllato dai Cesari, pronti a punirli in caso di mancato rispetto di qualche regola. La punizione non è delle più simpatiche: trascorrere uno o più giorni (e notti) in una cella frigorifera, con il rischio di morire assiderati.
Non è concessa nessuna libertà: anche i pasti devono avvenire secondo una certa dinamica, e ogni boccone dev'essere distanziato dal successivo di 50 secondi.
Nessuno dei ragazzi presenti nella casa ha ricordi del passato. Nessuno di loro sa com'è arrivato fin lì o se c'è stato qualcosa di diverso prima: i loro ricordi sono sttai probabilmente cancellalti e sono stati indotti di nuovi.
Come in ogni regime dittatoriale che si rispetti, iniziano a nascere le prime insubordinazioni, per poi diventare una vera e propria organizzazione per rovesciare il sistema.
III vol. trilogia
Cosa succederà?Non è compito mio raccontarlo, ma di ognuno di voi lettori incuriosirvi al punto da procurarvelo.
Il ritmo della narrazione è veloce, probabilmente pensato anche per i più giovani, l'approfondimento dei personaggi per ora si mantiene ad un livello superficiale: a parte Méto, gli altri non sono ancora ben delineati, e nascondono caratteristiche ambigue di cui si avverte la necessità di rendere maggiormente definite. La parte iniziale scorre più lenta rispetto al resto del romanzo, perché l'autore si sofferma molto su ogni attività dei ragazzi tenuti nella casa. A volte viene voglia di sorvolare, ma in realtà da lettrice ne comprendo la necessità: serve a immedesimarsi nei personaggi e nell'iniziare ad avvertire in noi stessi il loro disagio e la loro esigenza di ribellione.
Méto si fa leggere velocemente, in poche ore, e fa desiderare di avere già a portata i suoi seguiti... In Francia sono già stati pubblicati tutti e tre, perciò possiamo ritenere di non dover aspettare troppo tempo per poter conoscere il seguito e la conclusione...
speriamo!
Su 10 righe dai libritrovate il primo capitolo. Eccolo QUI
Booktrailer:
Titolo: Méto - La casa
Autore: Yves Grevet
Editore: Sonda Edizioni - Collana Idrogeno
Pagine: 256
Prezzo: €12,50