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Metodo Stamina, Marino Andolina: “Un complotto mira a negare l’evidenza ...”
Creato il 29 dicembre 2013 da MikdarkoE non tarda ad arrivare la replica della Lorenzin che preannuncia un’azione legale ”per le gravissime affermazioni fortemente diffamatorie dell’operato del Ministro e del Ministero stesso” rese da Andolina. Secondo il medico, pero’, esiste addirittura “un complotto” che mira “a negare anche l’evidenza pur di bloccare sia le terapie compassionevoli a Brescia che la sperimentazione votata dal Parlamento”. Andolina, pediatra-immunologo e fino al 2011 direttore del Dipartimento trapianti dell’ospedale Burlo Garofolo di Trieste, contesta sia le schede di sintesi delle cartelle cliniche dei 36 pazienti in cura a Brescia, che non registrano miglioramenti dopo la cura, sia l’accusa di aver allungato ad arte le liste d’attesa. “Chi ha detto che non c’è nessun risultato – attacca il medico – merita di andare sotto processo per interferenza di attività salva vita”. Il caso assume sempre più contorni giudiziari, tanto che lo stesso Andolina rivela: “Almeno una procura sta già indagando, e non è quella di Torino”. Le parole usate nei confronti dei dirigenti degli Spedali Civili di Brescia non sono più leggere. “Ricordo – continua il medico – che lo stesso giorno in cui l’ospedale affermava che non c’erano risultati, con minacce di denuncia ci imponevano di continuare le cure al congiunto di una dirigente dello stesso ospedale”.
Ancora, Andolina sostiene che i dirigenti di Brescia avrebbero modificato le liste d’attesa per la terapia favorendo tre loro congiunti, a scapito della piccola Desiree Larcher. Quanto all’email inviata da Andolina al responsabile del reparto degli Spedali Civili, Fulvio Porta, il medico precisa: non avrebbe mai limitato le prescrizioni ai pazienti “gravi e curabili”, bensì a quelli “gravi e incurabili”, spiegando il tutto con un errore di battitura.
Vannoni e Andolina non sembrano in ogni caso intenzionati a lasciare la battaglia. Il 15 gennaio la biologa della Fondazione, Erica Molino, parte per Miami “dove – annuncia Andolina – i test sulle cellule saranno ripetuti da gente non sospettabile. Si dimostrerà che le cellule sono innocue e hanno caratteristiche di cellule nervose nel primo stadio. In questo momento – conclude – dovevano bloccarci, magari impedendo alla biologa di andare a Miami, dimostrare di avere ragione almeno per un mese”.
Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha composto il nuovo comitato Riparte l’esame del metodo Stamina: il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha composto il nuovo comitato tecnico scientifico per dare risposta alla norma di legge che vuole che siano gli scienziati a dire se l’impostazione del metodo ha un senso, tale da fare avviare la sperimentazione vera e propria. Manca la firma del provvedimento ma gia’ oggi la composizione ha trovato la critica di Davide Vanonni, l’ideatore del metodo, che contesta la presenza del professore Antonio Uccelli, definito ‘esperto di parte’, avendo questo gia’ espresso in alcune dichiarazioni la sua posizione contro la metodica. Vannoni avrebbe voluto anche che nel gruppo di esperti fosse stato inserito Camillo Ricordi, il ricercatore che lavora a Miami e che incontrera’ negli Usa proprio il 15 gennaio, e il neurologo Marcello Villanova. Il Comitato Scientifico sara’ guidato da uno scienziato di fama internazionale, Mauro Ferrari presidente e CEO dello Houston Methodist Research Institute, vice presidente esecutivo dello Houston Methodist Hospital, professore presso il Weill Cornell Medical College di New York, Presidente della Alliance for NanoHealth. Un nome che anche lo stesso Vannoni dice di apprezzare.
Ma una critica arriva anche da uno dei massimi esperti di cellule staminali in Italia, Paolo Bianco, secondo il quale nel nuovo comitato mancano le rappresentanze dei malati e delle istituzioni. E’ mentre si attende la conclusione delle indagine del procuratore di Torino Raffaele Guariniello, finisce in tribunale lo scontro sul metodo Stamina tra il ministro Lorenzin e il vicepresidente di Stamina Foundation Marino Andolina che parla di ‘consigli’ al ministro dalla criminalità organizzata e di un ‘complotto’ contro Vannoni. La replica è infatti un annuncio di querela.
Oggi pero’ e’ stata anche la giornata delle famiglie dei malati che hanno fatto sentire la loro voce, con dure accuse ai media, colpevoli di avere fatto danni diffondendo le notizie sulla vicenda che a loro parere non hanno fondamento. Hanno risposto ai dati sulle cartelle cliniche, nelle quali non sono registrati miglioramenti, con le immagini contenute in alcuni video girati sul letto dei propri bambini: i piccoli riescono a muovere le gambine e a tener ferma la testa, mentre prima delle infusioni non ci riuscivano. Piccoli segnali che agli occhi dei genitori, come loro stessi raccontano, hanno pero’ un valore gradissimo. Celeste, una piccola affetta da Sma, riesce a ruotarsi su un fianco, mentre prima, raccontano non ci riusciva. Il papà di Smeralda ha portato i certificati medici sullo stato della sua bambina e cosi’ come lui anche i genitori di Ginevra Arnieri, una bambina di tre anni che soffre della malattia di Krabbe: ”La sensazione e’ che la bambina sia in qualche modo piu’ partecipe rispetto agli stimoli del mondo esterno” si legge in un certificato della struttura operativa complessa di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Marengo in provincia di Alessandria.
Tutte storie di sofferenza e speranza, come, quella di Daniele Tortorelli di sei anni che soffre di una malattia sconosciuta ai piu’ ma crudele, la Niemann Pieck, fatale nella maggior parte dei casi prima dei 10 anni. E Felice Massaro, nonno del piccolo Federico, di Pesaro, chiede che il giudice Raffaele Guariniello indaghi sulla fuga di notizie riguardo alle cartelle cliniche. Il neurologo Marcello Villanova che spiega di “non avere nessun rapporto con Stamina” conferma di aver verificato su un altro piccolo, Sebastian, un rafforzamento del suo tono muscolare, che ha certificato con un altro video.
Fonte: ANSA
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