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Metriche social

Da Iwebdesigner @Iwebdesigner_it

Sappiamo tutti che le statistiche sono assolutamente importanti per misurare il grado del nostro successo sui social, purtroppo dobbiamo spesso affrontare un serio problema: le statistiche a tratti sono schiaccianti, pressanti, un bagno di dati in cui immergersi che ci porteranno alla follia statistica.

Click through, frequenza di rimbalzo, statistiche analytics, insight facebook, aggiungiamo anche ora le metriche ufficiali di twitter e ci rendiamo chiaramente conto che il calderone è bello pieno; il risultato è che rischiamo assolutamente di perderci in questo marasma di dati da controllare e verificare per noi e per i nostri clienti.

Sapete benissimo che il tema dell’Information Overload mi appassiona, ora per affrontare questa problematica delle metriche sui social, abbiamo la necessità di dividere le nostre strategie in due parti principali: esistono due tipi di siti o di profili che noi gestiamo, quelli di cui abbiamo il pieno controllo e quello di cui in parte siamo ospiti.

Nei siti dove abbiamo il pieno controllo siamo come dei re, possiamo prendere tutte le metriche che vogliamo e misurare il nostro successo, negli altri siti non siamo re, ma solo dei piccoli signori feudali, che non fanno altro che chiedere e pagare delle tasse ad un re per poter usufruire dei suoi servizi: questo è il caso di Facebook per le aziende per esempio, dove il re è ovviamente Mark.

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Quando sei il re

Quando sei il re, sei dentro i tuoi possedimenti, ovvero i tuoi siti , puoi coltivare quello che vuoi, far crescere i prodotti migliori e soprattutto utilizzare e analizzare le migliori metriche.

Io credo che i  click degli utenti siano molto importanti: i click sono fondamentali perché per esempio puoi controllare direttamente i risultati della campagna di marketing, verificare se i  messaggi interessano e seducono i visitatori. Ha funzionato la campagna CPP? No?! Allora potremmo cambiare le nostre parole chiavi e provare con altre, oppure verificare se il target che abbiamo scelto sia quello che effettivamente visita il sito e il più adatto al nostro prodotto.

Tuttavia se ci concentriamo solo sui click senza tenere in considerazione le metriche, allora ci stiamo tirando la zappa sui piedi da soli.

Ci sono anche due altri parametri che sono molto utili come il bounce rate, ovvero la frequenza di rimbalzo e la fedeltà dei visitatori; misurando la frequenza di rimbalzo possiamo capire se e come, le nostre pagine sono visitate e se la campagna di advertising che abbiamo impostato è corretta, poiché i visitatori atterreranno nella pagina indicata dalla campagna e la frequenza di rimbalzo sarà bassa perché interessati a quello che vedono.

Quando non sei il re

Quando non sei il re, sei nel territorio di qualcun altro come Facebook, Twitter o magari Youtube e probabilmente li stai pagando per poter pubblicizzare qualcosa sui loro possedimenti; sono piattaforme diverse, appezzamenti di terreno che noi stiamo affittando e ogni appezzamento ha le sue regole.

Avendo le sue regole cambiano anche le nostre modalità di ricerca dei dati e delle metriche, il nostro obiettivo è essere visibili e far conoscere il nostro marchio, dobbiamo concentrarci su metriche diverse e tempi diversi, poichè le azioni e i comportamenti degli utenti variano a seconda delle azioni che compiamo.

Questi appezzamenti di terreno possono essere coltivati in modo differenti e con scopi differenti: possiamo fare in modo che ci sia un interesse sul loro valore duraturo nel tempo e misurare questo interesse per esempio controllando il flusso dei “mi piace” nella pagina: se il “mi piace” è costante nel tempo vuol dire che il nostro terreno sta interessando gli utenti che sono interessati a quello che produciamo.


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