Metrico – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 05/08/2014

PS Vita TESTATO SU
PSVITA

Genere: Piattaforma, Puzzle

Sviluppatore: Digital Dreams Games

Produttore: Digital Dreams Games

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 06/08/2014

VISITA LA SCHEDA DI Metrico

Concept particolare ben reso I tempi di caricamento tra un livello e l'altro

Feature di Vita finalmente sfruttate In rari frangenti le feature utilizzate risultano scomode

Impegnativo ed appagante

Le produzioni indipendenti sembrano aver trovato un terreno accogliente in cui metter radici. Sony infatti da qualche tempo a questa parte ha cambiato radicalmente rotta rispetto al passato, mutando la propria sensibilità in merito e aprendosi senza tante remore alle idee (originali e non) di piccoli team di sviluppo che tentano affannosamente di emergere in questo difficile mondo. Chiaramente, come in tutte le vicende umane, anche in questo campo esistono due facce della stessa medaglia, con sostenitori entusiasti e detrattori irriducibili. Infatti, se da un lato i giochi indipendenti vengono additati a prescindere – e senza i dovuti distinguo – come capolavori anche se molti lo fanno solo per il gusto d’andare contro il sistema, dall’altro però la realtà dei fatti non si presenta sempre così scintillante e c’è già chi (come quella vecchia volpe di Molyneux, ndr) parla di una moda passeggera destinata a spegnersi in breve tempo. Certo, Kickstarter, Early Access e il crowdfunding in generale stanno ridefinendo profondamente i canoni dell’industria, dando l’opportunità – letteralmente a chiunque – di pubblicare un proprio progetto e dar forma concreta alle proprie idee, anche se purtroppo non sempre irresistibili. Sui titoli indipendenti e sulle ripercussioni degli stessi sull’industria videoludica si potrebbero davvero spendere oceani di parole, sino a scordare il motivo della discussione. Fortunatamente Digital Dreams, piccolo team olandese di recente costituzione, con Metrico ci ha fornito materiale per una positiva considerazione sul mondo indie e sull’ampliamento dell’offerta digitale della piccola bistrattata di casa Sony.

GRAFICI, DIAGRAMMI E MATEMATICA PORTATILE

Metrico fu presentato nel corso della GDC di San Francisco del 2013, calamitando su di sé un discreto interesse e curiosità per il suo particolare design ed il suo misterioso gameplay, mai svelato dagli sviluppatori. Digital Dreams con la loro prima fatica hanno voluto rendere omaggio al particolare modo di presentare le informazioni definito in anglosassone “infographic” (o information graphic) che, come avrete potuto notare recentemente (soprattutto nelle ultime settimane con i martellanti post sui risultati della beta di Destiny) inizia a permeare la nostra quotidianità e le informazioni che ci troviamo ad immagazzinare ogni giorno. L’information graphic non fa altro che “proiettare” in modo schematico e visuale le informazioni sotto forma di immagini geometriche come, ad esempio, diagrammi di flusso, diagrammi “a torta”, mappe, istogrammi e tabelle. Digital Dreams non ha fatto altro che attingere a piene mani a queste forme matematico-geometriche rendendole, con il suo particolare puzzle platform, quasi una forma d’arte post moderna.

Il particolare colpo d’occhio grafico si fonde alla perfezione col suo interessante, quanto misterioso, gameplay. Metrico è, all’apparenza, un platform puzzle come ve ne sono molti altri in circolazione. All’inizio si tratta semplicemente di scegliere il personaggio (maschile o femminile) e proseguire di livello in livello, saltando su piattaforme in movimento, superando ostacoli e pozzi senza fondo. Ogni singolo movimento però è intriso di calcolo e matematica. Parafrasando Sean Bean/Boromir, “Non è semplice spiegare Metrico“. Per ammissione degli stessi sviluppatori, per capirlo bisogna provarlo in prima persona. Il mondo di gioco si presenta quantomai minimalista, dominato da diagrammi di flusso, a torta, barre grafiche, istogrammi e percentuali (le quali rivestono un ruolo imprescindibile nell’economia di gioco). L’ambiente che circonda il nostro alter ego digitale però non si limita a qualche forma geometrica sullo sfondo o a qualche superflua formula matematica. Esso è parte integrante dell’avventura e può esser modificato all’occorrenza attraverso quello che i Digital Dreams hanno definito “input morphing“. Ovvero, il mutamento della morfologia dell’ambiente attraverso le azioni eseguite dal personaggio. Ad esempio saltando, o correndo in una determinata direzione al momento giusto, vedrete spostarsi le barre o le piattaforme che ostruiscono il passaggio, creando proprio sotto ai vostri occhi percorsi prima inaccessibili e così via. Si potrebbe dire che Metrico si muove con voi. La cosa più interessante è che il gioco non fa uso solo dei tasti fisici della console, bensì sfrutta tutte le sue caratteristiche e le sue peculiarità così a lungo dimenticate.

Ebbene sì, Metrico – soprattutto nelle fasi più avanzate – fa un largo uso delle feature di Vita, a partire dal touch screen anteriore ed al rear touch pad (e chi se lo ricordava più) per prendere la mira durante le rare sessioni di shooting, ma non solo. Tenetevi forte, perché viene utilizzato anche il giroscopio! Tutto questo contribuisce a rendere possibile il citato “input morphing“. Ciò che forma l’ambiente dunque il più delle volte muta a seconda dei movimenti eseguiti – sul piano reale e tridimensionale – per mezzo della stessa console. Inclinandola verso destra o verso sinistra vediamo le barre e le piattaforme allontanarsi o avvicinarsi, mentre inclinandosi (metaforicamente) in avanti o indietro le vedremo alzarsi o abbassarsi, creando percorsi altrimenti non accessibili. Il tutto però deve esser fatto con millimetrica precisione, altrimenti si rischia di non poter proseguire. Niente paura comunque. V’è sempre modo di rimediare agli errori. Gli sviluppatori hanno infatti implementato un gradevole sistema di checkpoint posti sempre prima di qualche rompicapo che all’occorrenza possono risultare addirittura necessari per giungere alla soluzione. Ci è capitato infatti di non capire in che modo poter alzare una piattaforma per superare un pozzo senza fine. La soluzione? Saltare nel vuoto per il numero di volte indicato a fianco della piattaforma e respawnare al punto di controllo vicino. Ora, questo sarà un esempio banale, ma non crediate che Metrico sia un platform facile o accessibile, anzi. La curva di difficoltà si fa via via più ripida, con rompicapi sempre più complessi, ingegnosi ed impegnativi che puntano a mettere alla prova le capacità di ragionamento ed intuizione del giocatore.

Metrico è, in definitiva, un platform gratificante ed un’ottima esclusiva per i possessori di Vita che giunge come una boccata d’aria fresca in un periodo solitamente parco di sorprese e novità per noi videogiocatori. Macroscopici difetti non ve ne sono, ad eccezione di una certa lentezza nel caricamento degli stage e di alcuni puzzle complessi a tal punto da richiamare diverse feature, il cui simultaneo utilizzo può risultare a tratti scomodo, se non controproducente all’economia di gioco. Ciò non toglie comunque l’ottimo lavoro svolto nell’ottimizzazione dei controlli che con la loro estrema reattività, che abbiamo piacevolmente avuto modo di testare, è risultata esser di una sensibilità… matematica. Avevano ragione gli sviluppatori: Metrico è davvero un gioco da provare. Perché solo giocando potrete finalmente capirlo. Fortunatamente, la lungimiranza di Digital Dreams si è spinta al punto di prevedere non solo una demo gratuita comprendente tutto il primo mondo di gioco (circa il 5% del prodotto completo), ma anche la possibilità, per gli abbonati al servizio Plus, di scaricarlo gratuitamente.

MINIMAL E PSICHEDELICO

Digital Dreams ha impostato il comparto grafico della sua creatura su uno stile minimal molto efficace, decisamente in linea col tema trattato. Linee e forme geometriche dinamiche la fanno da padrone non solo per ciò che concerne il design dei livelli, ma anche riguardo al layout, il quale si trasforma e si arricchisce, seguendo le azioni compiute dall’iconico personaggio ed i suoi input, che modificano non solo il mondo di gioco ma anche la palette di colori dei vari livelli, sempre intensi e dinamici. Vettori, sfere, prismi e qualunque altra forma geometrica tridimensionale si materializzerà sullo sfondo creando uno stacco importante con l’azione in primo piano esaltandola al tempo stesso e donando un senso di profondità al tutto. Anche le melodie, composte dal musicista Palmbomen, rispecchiano il medesimo stile minimal-matematico dell’intera produzione e contribuiscono a creare l’atmosfera, con composizioni pop-psichedeliche, che ricordano la musica elettronica anni ’80, diverse e personalizzate per ogni mondo di gioco.

IN CONCLUSIONE
Metrico è sicuramente un gioco da provare, non perché costituisce un'esclusiva per una console troppo spesso e ingiustamente accantonata o perché il periodo non offre altro, bensì per il fatto che questo platform puzzle game dal concept particolare e non certo popolare si è rivelato sin dalle prime battute intrigante e realizzato con cura. I rompicapi sono sempre impegnativi ed appaganti e spingono il giocatore a ragionare, affinando l'intuito. Metrico inoltre, nel suo piccolo, sfrutta davvero le caratteristiche di Vita. Quanti giochi possono dire lo stesso? L'input morphing poi è un'altra caratteristica che rende interessante ed unico il gameplay. Sinceramente non si comprende l'accanimento che si è scatenato sui social contro questo gioco. Solo perché la gente non ha compreso l'intento degli sviluppatori e la loro volontà di far provare in tutti i modi la loro creatura alla maggior parte dell'utenza mettendo a disposizione una demo gratuita e lo sconto del 100% per i membri del Plus, non significa che sia automaticamente da bollare come "stupidaggine" ed " ennesimo fallimento di PS Vita". Ma qui, purtroppo, non si spara contro qualche terrorista e non c'è il multiplayer online che prevede un ulteriore abbonamento "premium sblocca tutto" di 50 €. Haters gonna hate, come sempre. ZVOTO 8.5
Voto dei lettori8.5
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