In qualsiasi parte del mondo, ma anche in qualsiasi parte d'Italia le infrastrutture di grande impatto come la costruzione di una metropolitana sono anche un'eccellente scusa per modificare e riqualificare la parte superficiale. Si devono chiudere e smontare strade, realizzare pozzi, uscite, fermate e dunque si è in qualche modo facilitati ad adeguare ed a rendere contemporaneo e di qualità l'arredo urbano. Succede così in Europa, succede così in Italia. Da Milano a Napoli, con progetti di grande eccellenza. Succede così dovunque fuorché a Roma.
Quello che sta capitando rispetto alle fermate della Metro C grida vendetta. Grida vendetta il fatto che non ne faccia cenno nessuno ne sulla stampa ne tanto meno nelle aule della politica e dell'amministrazione. La parte superficiale, le strade, i marciapiedi, le piazze che interessano la Metro C si stanno realizzando in maniera inaccettabile. Rifacendo, pari pari, i progetti delle strade com'erano prima, con concetti di quaranta o cinquanta anni fa. Spesso riciclando gli stessi materiali. Uno scempio che si fatica a credere. Zero riqualificazione, zero arredo urbano, zero di tutto fuori da ogni stazione. Abbiamo parlato ad esempio della Stazione Pigneto, ora torniamo per la seconda volta, ma con un lungo video, a parlare della Stazione Lodi. Guardate in che condizioni riconsegnano Via La Spezia.
Quest'opera è costata miliardi. Tanti. Non era in budget un investimento per le sistemazioni superficiali e l'arredo urbano? Era in budget ma è stato speso altrove? Era in budget e i soldi sono stati rubati lasciando addirittura i cigli dei marciapiedi riciclati? Chi controlla? Chi decide se va bene così? Doveva fare il Comune e non ha fatto? Doveva fare il Consorzio Metro C e non ha fatto?