"Mettere un serpente in Paradiso è da incauti, ma aggiungervi pure una donna è da veri incoscienti"

Da Lacucinadiqb

L'azione sconsiderata di quell'inadeguato di Adamo è stata di tale portata che ne stiamo ancora pagando le conseguenze. Esagerata? Ditemi in tre secondi quando, nel corso del tempo, ci è stato "abbuonato" qualcosa, qualsiasi cosa. Non vi è venuto in mente niente, vero? Neppure a me.A cominciare dal responso del "deux ex machina" che, appena capito che Adamo aveva assaggiato il frutto dell'albero della conoscenza, punì Eva: "partorirai con dolore". Tanto per gradire. Per carità, ad Adamo è stato riservato il "lavorare con sudore" ma, sinceramente, a parte qualche ammirevole categoria, dove li vedete gli uomini che lavorano con il sudore della fronte?E, da quel momento, non ci è stato perdonato più nulla.

L'altra sera, mentre sgomenta leggevo la cronaca dell'ennesimo omicidio di una donna avvenuto in maniera truce e cruenta (a pochi chilometri da casa mia), quasi a voler sottolineare che qualsiasi onta, vera o presunta, debba essere necessariamente lavata con il sangue, ho subito pensato alla profezia dei Maya ed al suo significato. La fine del mondo o, molto più interessante, un cambiamento radicale dell'umanità.
Una trasformazione in senso spirituale sarebbe come rinnegare quanto di "maschile" è stato portato avanti dal Neolitico in avanti. Anche Gesù, ad un certo punto, ha iniziato a ragionare rivoluzionando il mondo dell'epoca, auspicando un cambiamento radicale in senso spirituale: no ai sepolcri imbiancati, no alle differenze di razza e di censo, no allo sfruttamento dei bambini e soprattutto si alla donna. Madre, sorella, amica, compagna. La figura della donna, nel messaggio rivoluzionario di Cristo, è una figura centrale, è il cardine su cui si basa la società anzi la "bontà" della società, il buon funzionamento, il benessere comune.Sarebbe stato bello che qualcuno gli avesse dato retta all'epoca, e lungo tutte le epoche, ma tant'è. Alla donna è stato solo consentito di guadagnarsi qualsiasi cosa con il sudore della fronte, anche il partorire con dolore.

Il "femminicidio" che sta rendendo il nostro paese un luogo pericoloso dove viverci sembra quasi il colpo di coda di un animale ferito a morte, che non vuole mollare il potere, o l'idea di esso, che ha perseguito per millenni. La finanza ha portato l'economia ad un punto di non ritorno, la ricerca spasmodica del profitto ha portato la Terra ad ammalarsi mortalmente, la mancanza di etica ha mortificato ulteriormente i nobili sentimenti che dimorano in ogni essere umano: questa è la dote del predominio maschile, quello che ha associato alla parola donna la parola dolore.E' tempo di sostituire la parola dolore con la parola amore. Partorire con amore un mondo nuovo.
Di paradiso in paradiso e di mela in mela, per queste mele cotogne in agrodolce, com'è la vita di ognuno di noi.


Mele cotogne in agrodolce
Ingredienti 1 kg di mele cotogne, 200 gr di aceto di vino bianco, 300 gr di vino bianco aromatico, 500 gr di acqua, 1 kg di zucchero semolato, 1 limone bio, 6-8 bacche di ginepro, 6-8 chiodi di garofano, olio evo non troppo prepotente nel gusto, qualche rametto di rosmarino fresco.
ProcedimentoLavare le mele, togliere il torsolo con l’apposito attrezzo e tagliarle in fettine di ½ cm nel senso della larghezza.Unire in una casseruola in rame l’acqua, il vino, l’aceto e lo zucchero, portare il tutto a bollore ed unire le fettine di mele e le spezie. Abbassare il fuoco e cucinare per una decina di minuti. Scolare le fettine, recuperare le spezie ed invasare (in vasetti di vetro sterilizzati per 15’ immergendoli in acqua bollente e lasciati asciugare sopra un canovaccio pulito) alternando le fette di mela con le spezie e con pezzettini di rametto di rosmarino fresco. Ricoprire con olio evo, chiudere con un coperchio pulito e lasciar riposare per 15-20 giorni prima di consumarle accompagnandole a del filetto di maiale al forno oppure a del formaggio stagionato come un asiago stravecchio o un pecorino sardo.


P.S.: lo sfondo usato per queste foto è il "Paradiso Terrestre di Adamo ed Eva", un'opera  ideata da Antonio Possenti ed eseguito con la collaborazione delle ditte "Terre" di Lucca (per i burattini) e "Vissam" di Muggiò (per la grafica) e le strutture di legno. L'artista ha disegnato due sfondi: quello in cui il cielo, nero e ferito da saette, rappresenta l'ira divina e questo che di gran lunga preferisco: un luogo dove alla fine tutti si mano e si rispettano. Dio e Serpente compresi