Questa volta, però, si sta verificando qualche cosa di diverso rispetto alle passate guerre del petrolio. L'intervento militare è scoordinato, manca un vero comando centrale, la Nato è, di fatto, fuori dai giochi. Tutto ciò è stato causato dall'estrema fretta dei Francesi di intervenire prima degli altri, seguiti ad un'incollatura dai Britannici in una corsa a prendersi il merito e il petrolio. In tutto questo gioco c'è l'Italia che tentenna, come suole fare da secoli partendo dal sabaudo re Carlo Tentenna Alberto, e tentennando si piazza ultima nella corsa.
Tentenna perché è in forte imbarazzo: solo ieri il Parlamento intero o quasi firmava uno scellerato patto di amicizia col tiranno libico e oggi lo stracciamo e ne facciamo uso igienico-sanitario in bagno. D'altra parte è nostro costume stracciare i patti e non si capisce perché gli altri continuino a firmare accordi con noi. L'imbarazzo deriva anche dalla grande amicizia tra il dittatore Libico e l'aspirante tale nostrano. Solo ieri il Presidente del Consiglio gli baciava le mani in pubblico (forse per ringraziarlo di qualche particolare insegnamento circa i festeggiamenti privati in villa) e oggi manda i Tornado a bombardargli casa. L'imbarazzo viene anche dalla mancanza di unità sul giudizio e sul voto relativo all'intervento armato in Libia all'interno del Governo e all'evidente mancanza di una maggioranza parlamentare in politica estera.
L'intervento militare in Libia è inutile. Si poteva ottenere lo stesso scopo, almeno quello ufficiale di tutelare i ribelli, con la diplomazia specie degli amici della Libia come l'Italia dovrebbe essere. E' pericoloso perché non sappiamo in mano a chi la metteremo, forse a qualche governo integralista. E' dannoso perché la conseguenza immediata è un'ondata di profughi che non siamo in grado di gestire. E' ridicolo perché stiamo dimostrando al mondo che tipo di inciviltà è la nostra. In tutto questo c'è chi troverà il proprio tornaconto. L'Italia, a quanto pare, nemmeno quello. Il petrolio se lo spartiranno Francesi e Inglesi, mentre i profughi ce li gestiremo tutti da soli, visto che in Europa non siamo nemmeno in grado di farci rispettare. Verrebbe da dar ragione a Metternich.
Luca Craia