Sabato scorso sono stata per la prima volta al Cimitero Monumentale di Staglieno, per una visita guidata organizzata dall'associazione Genovapiedi.
Un paio d'ore molto interessanti, alla scoperta delle più antiche tombe costruite dalla seconda metà dell'Ottocento in poi: sacrari, lapidi e sculture la cui magnificenza era direttamente proporzionale al rango del defunto e della sua famiglia (o dell'immagine che del proprio rango si voleva trasmettere). Unica eccezione, la cosiddetta venditrice di noccioline, popolana che per tutta la vita vendette ciambelle e collane fatte di nocciole per pagarsi una scultura dall'artista più noto in città.
Un percorso di poco più di un'ora, culminato all'interno della buia tomba di Giuseppe Mazzini, imbalsamato con una tecnica mai rivelata ma che ha reso la pelle ancora oggi integra (lo dico sulla fiducia, naturalmente la bara era ben chiusa).
A seguire, un piccolo viaggio senza guida tra il sacrario dei soldati inglesi, le tombe di Constance Wilde e Fabrizio De Andrè (quest'ultima ben nascosta e priva di qualunque segnaletica, la trovate in prossimità del campo 22) e le sezioni evangelica, ebraica e protestante.
Per tutto il resto, vi rimando alle mie foto su Pinterest e a due racconti più degni del mio, a cura delle più interessanti penne (o tastiere?) genovesi che ho l'onore di conoscere: Mitì Vigliero e Miss Fletcher.