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Mexico: El dia de Muertos

Creato il 06 ottobre 2014 da Giovy

Andare in messico per il dia de muertos

Picture from www.cejaguera.com

Ci sono luoghi perfettamente intensi e interessanti in ogni parte dell'anno. Arrivano però giorni in cui assumono ancora più forza, potenza e intensità. Succede così anche con il Messico, splendida parte di mondo, che si agghinda e risplende ancora di più in prossimità della sua festa nazionale a metà Settembre e che si veste a festa per i primi di Novembre per el Dia de Muertos.
Spesso mi domando se certi momenti particolari vadano lasciati a prerogativa della popolazione locale ma, dentro di me, resta sempre una voglia grande di andare a vedere l'effetto che fa.
Mi spiego per benino.
Non sopporto la commercializzazione delle tradizioni. Crescendo e diventando grande (o vecchia, vedetela come volete) ho capito quanto sia giusto lasciare ad ogni zona del mondo la sua tradizione.
Che Halloween resti sulle Isole Britanniche e che San Patrizio resti in Irlanda.
Parlando di feste straniere novembrine, una di quelle che non è stata ancora esporata (grazie al cielo) e che mi piacerebbe vedere, almeno una volta, è el Dia de Muertos, in Messico.
Come scrivevo nell'introduzione, credo che certe tradizioni vadano così rispettate da lasciarle a chi le celebra col cuore e con passione. Quello che farei è mettermi in un angolo per osservare in silenzio e con attenzione.
Il giorno dei morti, in Messico, è un qualcosa che trascende il calendario e la festa religiosa che tutti conosciamo.
E' un vero e proprio momento di contatto con chi non c'è più ed è profodamente radicata nel cuore dei messicani.
L'origine si perde nella notte dei tempi pagani del Centro-America e, come è successo forse per il 90% delle feste che conosciamo, il significato di questo particolare giorno è stato cristianizzato attorno alla metà del '500.
Il giorno dei Morti, per i Messicani, non è un momento triste né sommesso e silente.
Si va nei cimiteri muniti di cibo, sorrisi, musica, fiori di colore arancio e tante candele per illuminare la notte.
Secondo le credenze popolari, le anime dei bimbi ritornano il 1 Novembre mentre il giorno 2 è destinato al ritorno delle anime adulte.
Una parte di me muore per la curiosità di essere presente ad un simile rito; un'altra parte dice che non è proprio il caso. Che è un qualcosa di troppo intimo.
A voi è mai capitato di trovarvi al cospetto di un momento simile e sentire dentro di voi la lotta tra la curiosità e il rispetto?
Quando si viaggia... quali sono i limiti che occorre porsi in questo senso?
Fino a dove è concesso spingersi in nome dell'esplorazione e della curiosità?
Io la mia idea ce l'ho... raccontatemi la vostra.

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