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Mi consenta, Santoro, si contenga. Ogni sua parola è un voto per Berlusconi.

Creato il 11 gennaio 2013 da Vittorionigrelli @vittonigrelli

Mi consenta, Santoro, si contenga. Ogni sua parola è un voto per Berlusconi.

Non è facile raccontare una lotta, se si detestano tutti contendenti. Ci si trova nella difficile situazione di sperare che si apra una voragine abbastanza grande da inghiottire lo studio, o in alternativa mazziare tutti, cercando tuttavia di dire chi è uscito vincitore dalla serata.

Ieri Santoro ci ha fatto un regalo inaspettato quanto indesiderato: ha fatto risorgere Berlusconi.

L’ex premier da parte sua ce l’ha messa davvero tutta per rendersi ridicolo, annunciando che per colpa delle elezioni non avrebbe potuto “portare avanti progetti per la costruzione di ospedali per bambini” e per un’università per giovani politici che avesse come docenti i migliori presidenti a livello internazionale (“come Putin”, Berlusconi dixit).

Mi consenta, Santoro, si contenga. Ogni sua parola è un voto per Berlusconi.

Tuttavia Santoro è risultato davvero fastidioso. Un conduttore che non lascia finire le frasi e che interrompe l’unico intervistato della serata, anche per dire cose inutili, non è un bello spettacolo. E ieri Berlusconi, grazie alla pessima performance del presentatore, a un Travaglio non sempre efficace e a una “imprenditrice” con le idee confuse in fatto di debito, ha guadagnato punti.

Non è bello, ma è vero. E non lo avrebbe meritato, perché ha infilato una balla dietro l’altra.

Riportiamo la migliore, un vecchio cavallo di battaglia: ”Sulla crisi, nessuna responsabilità del mio governo”. Altra perla è stata: “Dell’Utri è una persona perbenissimo, cattolico, fine bibliofilo, ha quattro figli.Solo un difetto: è nato a Palermo”. Insultando in una sola volta cattolici, bibliofili e palermitani.

Mi consenta, Santoro, si contenga. Ogni sua parola è un voto per Berlusconi.

Berlusconi ha anche attaccato Santoro con un paio di battute: “Santoro, Lei ha fatto l’Università o le serali?” (perdendosi il voto di chi ha fatto le serali) e ”Lei è il leader della trasmissione, è lei che guadagna i dindi mentre io sono qui gratis…” beccandosi la risposta pungente del conduttore “ci mancherebbe che lei ci guadagnasse pure da La7″ “Ma io – è stata la pronta risposta del leader Pdl – ho tanto bisogno di guadagnare perché ogni giorno, e io ragiono in lire, devo dare ad una signora che è stata mia moglie 200 milioni di lire e non è un esborso da poco”.

L’incontro che mi ha deluso di più è stato quello Travaglio-Berlusconi. Il primo non ha mostrato la solita verve, e ha distrutto con un paio di interventi poco pungenti un’occasione che aspettava da vent’anni. Il secondo è arrivato preparato al confronto più difficile armato di una lettera, un elenco delle cause in cui è coinvolto Travaglio.

 Berlusconi sorridendo ha invitato il giornalista ad alzarsi dalla sedia «perché questo è il mio posto» e, una volta liberata, l’ha platealmente pulita prima con una cartellina e poi con un fazzoletto.  Poi è partito l’elenco dei problemi giudiziari di Travaglio. L’effetto è stato suggestivo: Berlusconi che accusava qualcuno perché era coinvolto in numerose cause giudiziarie. 

A questo punto Santoro, imbufalito come un toro, ha gridato “si vergogni!”.

E dopo una puntata sostanzialmente contraddistinta da toni moderati, le voci si sono alzate. Si è alzato pure Berlusconi, per andare a stringere a Santoro la mano. Il quale, nero e cieco dalla rabbia, l’ha negata.

Pareva quasi possibile che abbandonasse la trasmissione; intendo Santoro.

Oggi, quando aprivo Twitter per leggere i primi lanci di agenzia della giornata, ho scoperto che Berlusconi ha avuto quello che voleva, di nuovo: essere sulla bocca di tutti; perché la pubblicità, anche se negativa, è sempre pubblicità.

Personalmente, ricordando la storica puntata di Satirycon con Luttazzi e Travaglio, avrei preferito questo duetto per intervistare il presidente. Forse Berlusconi non avrebbe vinto così facilmente il confronto a casa dei propri avversari.

Grazie Santoro, perché da bravo comunista quale sei, hai dato di nuovo una speranza a chi devasta l’Italia da 18 anni.

Vittorio Nigrelli

 



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