Mi era sfuggito il Baltico....

Da Beatotrader

La vulcanica Elisa di Mercato Libero News ha giustamente sottoposto alla mia attenzione un DATO che mi era sfuggito e che va correlato con il contesto.
Il Baltic Dry Index ovvero l'indice che rappresenta l'andamento dei costi di trasporto via nave per le commodities "solide" (ferro, carbone, grano etc)
in Giugno è crollato come una pera cotta....
e tutto ciò va integrato sia con l'Export Cinese che con le Vendite al Dettaglio Americane.
Il BDY è un "buon" termometro dell'andamento e delle tendenze dell'Economia e del Commercio Globale.
Malgrado il nome indichi diversamente, esso raccoglie i dati delle principali rotte mondiali e non è ristretto a quelle del Mar Baltico.
Attenzione: l'indice BDI è espresso in dollari Usa; pertanto il suo andamento è influenzato dell'andamento del cambio della valuta statunitense....
Con l'Euro a rischio collasso, ultimamente il dollaro è diventato la valuta rifugio, rinforzandosi parecchio: dunque anche la discesa del BDY può essere stata influenzata (ALMENO IN PARTE) da questo fattore.


Sappiamo che il BDY è muy volatile e manovrabile....
Sappiamo che il BDY ormai è soprattutto China Sensitive....
Da non perdere le "indicazioni per l'uso" che fornivo QUI
....Il problema è che il BDI è un indice relativamente sottile quindi molto "volatile"...
La speculazione ormai pervade TUTTO ai massimi livelli: difficile quindi distinguere gli elementi fondamentali dai movimenti di "mercato".

Inoltre l'indice BDI è espresso in dollari Usa; pertanto il suo andamento è influenzato dell'andamento del cambio della valuta statunitense (anche il BDI trada la debolezza del dollaro come le Borse?).
La Cina ed il sud-est asiatico sicuramente influenzano in modo pesante il Baltic Dry Index. Pechino con il suo +8% di PIL, con la sua marea di stimoli "in contanti" (circa 300 miliardi di dollari), con il rubinetto del credito bancario aperto a stecca e con il solito accapparamento di materie prime... sta contribuendo in modo decisivo......
Ma il ripristino della confidence e la "garanzia" totale messa in capo dagli Stati a discapito dei debiti pubblici, nel campo dei noli marittimi hanno avuto un ruolo fondamentale: infatti nel campo dello shipping navale tutto gira sulla base di "lettere di credito" (per importi elevatissimi), tutto gira sulla base delle compagnie di assicurazione, tutto gira sulla fiducia nella controparte.
A cavallo di ottobre 2008 e marzo 2009 tutto era congelato: si pensava che dovesse fallire anche Paperon de Paperoni ovvero c'era una totale sfiducia nella solvibilità della controparte come pure delle compagnie di assicurazioni (che avevano messo in atto anche una severa restrizione delle polizze, insurance crunch).

Questa sfiducia (naturalmente sommata alla pesante recessione REALE) ha influito pesantemente sulla movimentazione di merci via nave.

Ma adesso in un modo o nell'altro la confidence è tornata....fin troppo...trasformandosi in moral hazard......
Dobbiamo tenere conto di questa sensibile variazione al ribasso del BDY che ben si attaglia con molti altri Indicatori Macro in rallentamento od al ribasso.
In ogni caso rispetto ai PICCHI del 2007 e del 2008 (periodo delle Vacche Grasse....)
il BDY continua a muoversi sul fondale degli ABISSI....


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