Foto di Roberto Roversi - da La Stampa
Il Centro di Poesia Contemporanea dell' Università di Bologna ricorda Roberto Roversi con questa poesia.
Mi fermo un momento a guardare
Non correre. Fermati. E guarda.
Guarda con un solo colpo dell’occhio
la formica vicino alla ruota dell’auto veloceche trascina adagio adagio un chicco di pane
e così cura paziente il suo inverno.
Guarda. Fermati. Non correre.
Tira il freno alza il pedale
abbassa la serranda dell’inferno.Guarda nel campo fra il grano
lento e bianco il fumo di un caminocon la vecchia casa vicina al grande noce.
Non correre veloce. Guarda ancora.
Almeno per un momento.Guarda il bambino che passa tenendo la madre per mano
il colore dei muri delle casele nuvole in un cielo solitario e saggio
le ragazze che transitano in un raggio di sole
il volto con le vene di mille anni
di una donna o di un uomo venuti come Ulisse dal mare.
Fermati. Per un momento. Prima di andare.
Ascoltiamo le grida d’amore
o le grida d’aiutoil tempo trascinato nella polvere del mondo
se ti fermi e ascolti non sarai mai perduto.
Roberto Roversi
Un articolo su La Stampa di Marinella Venegoni, del quale metto qui il link, racconta qualcosa di lui, un’altra parte di quella Bologna di un tempo, che se n’è andata…
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=1742&ID_sezione=12