Magazine Diario personale

Mi sa che Stevenson approverebbe Lansdale!

Da Lepaginestrappate @paginestrappate
La sottile linea scura, di Joe R. Lansdale

"Il trucco del mio mestiere? Non essere mai noioso." Così titolava un brano su La Repubblica di sabato scorso. Era un bel due paginette di consigli agli scrittori scritte da Robert Luis Stevenson, parte di un saggio rivolto ai giovani finora inedito e ancora in manoscritto. Non c'aveva mica torto, Stevenson: la letteratura pallosa li fa scappare dalla lettura, i ragazzi.

Sarà mica un caso se in infanzia mi sono sfamata soprattutto di romanzi d'avventura?

"[...] le vite di cui leggiamo ci sembrano tanto più eccitanti della vita che conduciamo. Lo scrittore lascia fuori tutta la parte noiosa. Salta quelle giornate in cui l'eroe si limita a svolgere le sue faccende e balza direttamente da un'avventura a quella successiva. [...] Se poteste vivere, invece di leggerle, due o tre giornate nella vita di un grande viaggiatore o di un grande soldato, vedreste con chiarezza tutta la noia, le seccature, le irritazioni che ci sono. Ma lo scrittore queste cose le ha lasciate fuori perché, pover'uomo, nessuno avrebbe letto il suo libro se ce le avesse messe."

Insomma, secondo Stevenson lo scrittore deve essere un bel po' bugiardello. E tagliare un sacco di cose. Perché le parti lente e senza eventi non interessano e a dirla proprio tuttanella vita vera i banditi sono dei balordi ubriaconi che puzzano e si comportano da vigliacchi e i pirati non sapevano in realtà manco navigare, erano degli incapaci grettissimi. Ma... Il realismo che importa: voglio il pirata figo e maestro navigatore e spadaccino. "Tutte queste cose gli autori di racconti di pirati le omettono con discrezione, perché sanno benissimo che non farebbero una bella impressione sul lettore: nessuno ha voglia di leggere di gente che non è capace di fare il proprio lavoro."

Insomma, mentre leggevo questo pezzo sulle chiavi per scrivere un avvincente romanzo (d'avventura, direi. E non dimentichiamo che invece tanti autori del Novecento han mostrato come sia appassionante leggere di vite banali, di uomini comuni) ero a un paio di capitoli dalla conclusione di La sottile linea scura di Lansdale, che mi stava piacendo davvero un sacco.

E mi sono detta: "Beh, ma sai che a Stevenson forse forse Lansdale piacerebbe, e pure molto?" Perché in effetti Lansdale racconta un'estate piena, avventurosa, avvincente. Senza punti morti, ma ricca di eventi. (e di morti. Quelli sì).

E non ci sono pirati né viaggiatori, però c'è un esploratore!: un ragazzino di tredici anni che scopre il mondo. Specifico mondo: la realtà razzista, patriarcale, maschilista, classista del Texas degli anni '50. Ma anche il valore della famiglia, degli esseri umani e dei libri.

E' un romanzo di formazione bellissimo. E ha tratti divertentissimo, soprattutto nella sua scoperta di cosa sia il sesso... con discussioni decisamente esilaranti con padre e in particolare la sorella maggiore - cui come a me è stato riservato il destino di spiegare al secondogenito le scabrosità e i meccanismi che genitori imbarazzati evitano di menzionare quando gli tocca svelare la verità su dadovearrivanoibambini.

E dato che anche Lansdale fa propria la "bugia" dello scrittore, il protagonista e alcuni altri personaggi che lo circondano non sono mica paurosi come me, ma sono amatoriali e coraggiosissimi indagatori di alcuni omicidi avvenuti anni primi.

Un Lansdale schietto e ruspante. Che si legge con passione da inizio a fine e la lettura "non è mai noiosa."

Se volete leggere La sottile linea scura, l'ha pubblicato Einaudi nei Super ET e in ebook, ha 296 pagine ed è stato tradotto da Luca Conti. Purtroppo non ho trovato copia del brano di Stevenson online. Se qualcuno l'ha incrociata, mi faccia un fischio per favore. EDIT: grazie a Milena, ecco il link!

Di Lansdale avevo già consigliato qualcosa qui. Questo però è meglio.


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